Investire in modo sostenibile sta diventando una priorità a livello globale che si riscontra in modo trasversale in tutti i mercati, compreso quello degli alternativi e che, secondo gli esperti, continuerà a incidere sulle economie e sulle società ancora per molti anni.
I private assets storicamente sono stati strumenti di investimento esclusivamente riservati a investitori ad altissimo profilo patrimoniale (UHNW) o istituzionali.
In questi ultimi anni di turbolenza dei mercati e di inflazione persistente, nel panorama degli investimenti a carattere alternativo sta crescendo sempre di più l’interesse verso gli asset reali che rappresentano tutte le risorse economiche tangibili in grado sia di conservare che di generare valore nel tempo.
Il venture capital è un tipo di investimento alternativo di medio-lungo termine in cui i capitali vengono investiti principalmente in startup, neo-imprese con un modello di business innovativo e scalabile.
Nel panorama degli investimenti alternativi, con il termine “private debt” ci si riferisce a strumenti di debito emessi da piccole e medie imprese non quotate e sottoscritti prevalentemente da investitori istituzionali non bancari.
Dopo aver attirato ben 10.700 miliardi di dollari di capitali nell’ultimo decennio, il settore continua a essere ancora attraente. Nel 2022, infatti, sono stati registrati oltre 23 miliardi di dollari di investimenti, con una crescita del 60% rispetto l’anno precedente.
Diversificare gli investimenti in funzione della tolleranza al rischio e dell’orizzonte temporale dell’investitore è fondamentale per la costruzione di un portafoglio finanziario stabile e di valore.
Il settore dell'healthcare, da sempre considerato generalmente difensivo e meno esposto alle dinamiche macroeconomiche, è in realtà un settore estremamente diversificato.