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Accessibilità e private assets: il ruolo delle piattaforme

Accessibilità e piattaforme

I private assets storicamente sono stati strumenti di investimento esclusivamente riservati a investitori ad altissimo profilo patrimoniale (UHNW) o istituzionali.

Si tratta di beni il cui valore intrinseco può aumentare per via di una maggiore diffusione di utilizzo, per una maggiore domanda o scarsità dell’offerta. 

In sintesi:

  • La rapida crescita e le performance superiori dei private markets rispetto al merca-to pubblico regolamentato stanno stimolando sempre più la curiosità degli investi-tori privati.
  • Le piattaforme per investimenti alternativi sono applicazioni che oggi consentono agli investitori di allocare i propri capitali in attività che vanno oltre le tradizionali opzioni di investimento, come start-up, fondi di private equity o venture capital, etc.
  • Gli investitori si rivolgono ai mercati privati per cercare opportunità di rendimento e diversificazione, tuttavia l’investimento tramite piattaforme non è esente da rischi e richiede un approccio d’utilizzo serio e informato.

Un mercato sempre più accessibile:

I private assets storicamente sono stati strumenti di investimento esclusivamente riservati a investitori ad altissimo profilo patrimoniale (UHNW) o istituzionali, in grado di sostenere le elevate spese relative alle soglie minime di ingresso (es. da €5 mln a €10 mln) e di fee. Tuttavia, negli ultimi anni, si sta osservando un diffuso interesse e coinvolgimento anche da parte degli investitori individuali, il che sta progressivamente portando a un allentamento dei requisiti di ammissibilità, attraverso la creazione di veicoli di investi-mento dedicati e sempre più digitalizzati, in grado di offrire benefici significativi come maggiori rendimenti e migliore diversificazione. D’altra parte, esistono altri tipi di barriere che ancora limitano il coinvolgimento della platea privata, tra cui ad esempio una scarsa educazione finanziaria in tema, la complessità stessa della gamma di strumenti a disposizione e l’incapacità di allinearli ai propri obiettivi di investimento. Inoltre, a differenza dei titoli quotati sui mercati regolamentati, questi strumenti alternativi non sono sottoposti a valorizzazioni giornaliere e dunque non possono essere liquidati in qualsiasi momento, richiedendo orizzonti di investimento di lungo periodo. Inoltre, secondo AIPB (Associazione Italiana Private Banking), il settore del private banking sta vivendo una fase di profonda trasformazione a livello globale: infatti, al 2030, sono previsti circa 250 milioni di potenziali nuovi clienti tra Millennials e generazione Z interessati principalmente a servizi e strumenti diversi da quelli diffusi oggi e più innovativi e sostenibili.

Investire tramite le piattaforme online

Le piattaforme di investimento alternativo, con la loro tecnologia e le loro soluzioni, faci-litano l’accesso al mercato dei private assets attraverso un ambiente tecnologico alta-mente funzionale, favorendo l’ingresso ai piccoli investitori. In generale, le piattaforme di investimento sono adatte a coloro che cercano di investire in modo più efficiente, con-veniente e accessibile rispetto ad altre opzioni di investimento tradizionali, coerentemente con le proprie esigenze e obiettivi. Tra i possibili investitori che tipicamente utilizzano queste piattaforme, si hanno: gli esperti, che possono usarle per accedere ed eseguire operazioni su una vasta gamma di strumenti e mercati, gli investitori occasionali che cercano di investire piccole somme di denaro in modo autonomo o quelli di lungo termine che vogliono costruire un portafoglio diversificato e mantenersi aggiornati sulle tendenze di mercato. Gli asset alternativi possono inoltre rappresentare una nuova avanguardia per gli investimenti delle famiglie più patrimonializzate e le piattaforme possono essere uno strumento utile per meglio canalizzare le loro scelte. Le principali tipologie di piattaforme a disposizione che permettono oggi di accedere ai mercati alternativi sono le seguenti:

  • Equity crowdfunding: per l’investimento in startup e piccole medie imprese potenzialmente di successo attraverso l’acquisto di uno o più titoli di partecipazione, messi a disposizione da parte dell’azienda verso un ampio numero di privati per la raccolta di capitali da utilizzare al fine di espandere le proprie attività o per realizzare un progetto specifico. La ricompensa per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.
  • Lending crowdfunding: si tratta di piattaforme online che favoriscono il prestito tra privati, finalizzato allo sviluppo di determinati progetti imprenditoriali. Operativamente, viene prestato il capitale alla società nella speranza che questa riesca a tenere fede al suo debito e a ripagare l’investitore con la somma prestata più un interesse.
  • Crowdfunding immobiliare: riguarda nello specifico il finanziamento di progetti immobiliari di costruzione o ristrutturazione per cui si diventa soci della società che gestisce il progetto, così che una volta che i lavori sono conclusi i partecipanti possono spartirsi i profitti senza rimanere coinvolti in una società nel lungo termine.

Opportunità e rischi per gli investitori

Oltre alla possibilità di accedere a una vasta gamma di strumenti di investimento, tra i punti di forza delle piattaforme vi sono la convenienza, vista la possibilità di eseguire operazioni di investimento in modo rapido e conveniente senza la necessità di contatta-re un intermediario e la possibilità di diversificare il portafoglio in modo più efficiente e innovativo rispetto ad altre opzioni di investimento. Inoltre, tali infrastrutture digitali offrono sempre più strumenti formativi per gli utenti, al fine di aiutarli ad acquisire le conoscenze necessarie per prendere decisioni informate. Va anche considerato che alcune di esse offrono l’opportunità di investire in progetti sociali o ambientali che promuovono il bene comune e pratiche responsabili.

Occorre però tenere conto anche di alcuni punti di attenzione, come per esempio i rischi di investimento e i costi, in particolare per quanto riguarda commissioni di transazione o tasse di abbonamento. Inoltre, in un’epoca in cui gli attacchi digitali, le violazioni della privacy e la scarsa tutela dei dati sono al centro del dibattito nazionale e internazionale, bisogna valutare con attenzione anche la serietà e la solidità della piattaforma che si sceglie di utilizzare. Buona norma è condurre un’operazione di due diligence e ricerca preventiva, in modo da capire quali piattaforme abbiano un track record consolidato. Infine, occorre tenere presente che alcuni strumenti di investimento offerti dalle piattaforme possono essere estremamente volatili, il che significa che il valore può fluttuare rapida-mente e in modo significativo, oltre al fatto che le infrastrutture digitali potrebbero essere soggette a rischi di regolamentazione.

 

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