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Mercato energetico e del gas: lo scenario e le prospettive

Lo scenario attuale del mercato energetico e del gas a fronte della recente evoluzione del contesto geopolitico ed economico.

Quali sono le motivazioni che hanno portato ad un aumento del prezzo del gas e, di conseguenza, dell’elettricità? Com’è possibile sostenere il crescente fabbisogno energetico e al contempo cercare di decarbonizzare i molteplici settori dell’economia? E Come sta rispondendo l’UE alla crisi energetica?

In sintesi:

  • Panoramica introduttiva sul mercato del gas in Europa e le principali tipologie di fornitura;
  • Le motivazioni che hanno portato ad un incremento del prezzo del gas e, di conseguenza, dell’elettricità, principalmente imputabili alla forte dipendenza dalle forniture russe;
  • La necessità di combinare fonti energetiche rinnovabili e fonti verdi non rinnovabili (nucleare e principalmente gas naturale) per far fronte sia al crescente fabbisogno energetico che all’obiettivo di decarbonizzazione dell’economia previsto dall’UE per il 2050;
  • Le dinamiche di prezzo che sono intercorse in quest’ultimo anno nei mercati del gas a livello di geografie, approfondendo il criterio di formazione del prezzo dell’elettricità nel mercato europeo all’ingrosso;
  • La risposta dell’UE di fronte all’attuale crisi energetica in termini sia di possibili attuazioni di un price cap al prezzo del gas che di misure complementari di breve, medio e lungo termine.

Il gas naturale è trasportato in Europa in due modi, tramite Gasdotti internazionali, che vincola ad una infrastruttura di trasporto fissa e costosa da costruire nell’area di estrazione e l’area di consumo; queste forniture si realizzano per mezzo di contratti tra paese fornitore e acquirente per garantire il finanziamento e l’utilizzo dell’infrastruttura, con obbligo di fornitura in capo al paese estrattore e obbligo di pagamento in capo all’acquirente. Oppure tramite forniture di gas naturale liquefatto via mare (LNG), ovvero il gas liquefatto viene trasportato via mare fino ai terminali di rigassificazione, i quali non subiscono i vincoli logistici di destinazione propri di un gasdotto e potenzialmente si rivolgono a qualunque acquirente interessato all’acquisto. In Europa la liberalizzazione del mercato del gas naturale alla fine degli anni ‘90 con uno sviluppo di mercati spot e forward all’interno dell’Europa.(vedi infografica)

Quali sono le motivazioni che hanno portato ad un aumento del prezzo del gas e, di conseguenza, dell’elettricità?

Possiamo definire tre principali ordine di ragione per i quali il prezzo del gas a tocca cifre così altre: colli di bottiglia nell’offerta a causa della vigorosa ripartenza industriale post-Covid; flussi di importazione di gas russo nel 2022 vs. 2021 ridotti di circa l’80% e i timori di un razionamento totale del gas russo che hanno spinto governi e imprese a domandare gas sui mercati spot e forward in relazione alle proprie esigenze industriali per assicurarsi la consegna del gas da qualunque produttore e a qualunque prezzo, innescando una corsa agli stoccaggi. (vedi infografica)

Come sta rispondendo l’UE alla crisi energetica?

Il 26 Luglio gli Stati Membri si sono accordati per una riduzione volontaria dei consumi di gas naturale del 15% tra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo 2023, sulla base dei consumi dei 5 anni precedenti. Il 30 Settembre vi è stato un ulteriore accordo raggiunto in sede UE per una riduzione dei consumi elettrici complessiva del 10% (su base volontaria) e del 5% nelle ore di picco (su base obbligatoria), successivamente il 20 Ottobre vi sono stati gli Acquisti congiunti a livello UE, il nuovo benchmark nel 2023 che tenga conto delle condizioni del mercato del gas, il Corridoio dinamico al prezzo del TTF e il Price-cap iberico nel mercato energetico. I Paesi UE hanno semplificato gli iter autorizzativi e concesso incentivi per gli investimenti in fonti rinnovabili, in tecnologie di storage e in impianti di riscaldamento rinnovabili. Grazie a delle misure complementari temporanee si è potuto utilizzare le centrali a carbone e nucleari a disposizione, avere un coordinamento degli stoccaggi a livello UE e formulare un piano di razionamenti.

 

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