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Equity e Bond update - Agosto 2025

equity & bond agosto

 

Nel mese di luglio le classi di attivo rischiose hanno in genere consolidato le performance del
secondo trimestre, quando un netto e generalizzato recupero ha portato diversi indici a nuovi
massimi

Punti chiave: 
  •  Le classi di attivo rischiose consolidano il recupero del secondo trimestre, guidato dagli investimenti nella tecnologia USA, che sostengono mercati ed economia.
  • L’indebolimento del dollaro rende negativi i ritorni da inizio anno degli investimenti in asset USA.
  • Nei prossimi mesi si prospetta un contesto macro meno favorevole: l’impatto del forte shock protezionistico sarà sempre più evidente nelle decisioni di consumatori e imprese.
  • L’aumento significativo del dazio medio effettivo pagato sulle importazioni USA prospetta un calo della crescita globale e un aumento dell’inflazione USA.

AZIONARIO

A luglio, i mercati azionari globali hanno mantenuto un andamento positivo, proseguendo la crescita e consolidando i guadagni accumulati dall'inizio dell'anno. A sostenere questo scenario hanno contribuito la parziale attenuazione delle tensioni commerciali, grazie ad accordi cruciali sui dazi tra Stati Uniti-Europa e Stati Uniti-Giappone che hanno ridotto l'incertezza globale, e una stagione di risultati trimestrali finora solida negli USA. D’altra parte, la tregua commerciale tra USA e Cina rimane precaria e costituisce la principale fonte di potenziale volatilità per la seconda metà dell'anno. Un fallimento dei negoziati potrebbe reintrodurre dazi onerosi, con serie ripercussioni sull'inflazione e sulla crescita economica mondiale. Inoltre, le valutazioni dei titoli azionari, specialmente negli Stati Uniti, sono elevate e scontano già uno scenario macroeconomico ottimistico, lasciando poco spazio a sorprese negative.

Dal punto di vista geografico, la nostra strategia si conferma ampiamente diversificata. Negli Stati Uniti, la fiducia si basa sulla solidità dei ricavi e degli utili aziendali, in particolare nel settore tecnologico, sulla prospettiva di nuovi stimoli fiscali e sulla resilienza dei consumi sostenuta da bassi tassi di disoccupazione. In Europa, il mercato è supportato dall'orientamento accomodante della Banca Centrale Europea e da importanti piani di sviluppo. Le valutazioni europee, inoltre, risultano più convenienti di quelle statunitensi, offrendo un margine di sicurezza nonostante una crescita degli utili meno brillante. Manteniamo l'esposizione anche in Giappone, dove il miglioramento della governance societaria e le politiche espansive della Bank of Japan continuano ad attrarre investimenti. Completa il quadro la nostra posizione sui Mercati Emergenti, i quali beneficiano di un insieme di fattori favorevoli, tra cui valutazioni interessanti, finanze pubbliche più solide, un dollaro più debole e il crescente fenomeno del "near-shoring".

A livello settoriale, negli Stati Uniti privilegiamo l'Information Technology, al centro del boom degli investimenti in Intelligenza Artificiale, e i Finanziari, che beneficiano di margini robusti. Anche in Europa manteniamo una visione positiva sui Finanziari e confermiamo il sovrappeso sui Communication Services, meno esposti alle tensioni sui dazi. Manteniamo, invece, un'esposizione ridotta ai settori Energy e Real Estate sia negli Stati Uniti che in Europa.

 

OBBLIGAZIONARIO

 

Nel mese di luglio i rendimenti dei governativi si sono mossi in range contenuti, in un contesto di volatilità in calo e guidati dalle evoluzioni degli accordi commerciali dell’amministrazione Trump. Come attese la FED ha lasciato i tassi inalterati mantenendo un approccio prudente, attendendo e osservando l'evoluzione dei dati economici con focus su mercato del lavoro e l'inflazione. In Europa, la BCE ha mantenuto stabile il costo del denaro, confermando un approccio “data dependent”.

L'incertezza legata ai nuovi accordi commerciali e al loro impatto non offre ancora un chiaro segnale sulla futura direzione dei tassi d'interesse, pertanto si mantiene sul posizionamento tasso un giudizio stabile e moderato. A livello relativo, manteniamo una preferenza per la curva europea. Riteniamo che i tassi a breve termine abbiano già incorporato le future mosse della BCE, mentre il segmento a lungo termine offre tatticamente e su un orizzonte di medio respiro opportunità interessanti, grazie a un elevato "term premium" e dati i livelli storicamente elevati di "steepening" della curva che indicano una maggiore costruttività. Negli Stati Uniti si mantiene di contro la cautela sulla parte lunga, complice un movimento di steepening della curva dei rendimenti meno pronunciato e l’incertezza su politiche fiscali e commerciali della amministrazione Trump.

Nel settore del credito, è proseguito il movimento di restringimento degli spread, soprattutto nel settore IG. I rendimenti si sono riportati sui minimi dell’anno con le valutazioni, soprattutto in USA, sotto le rispettive medie storiche. Il livello di divergenza in termini di ratio spread tra HY e IG (rapporto tra premi al rischio tra HY e IG), pur mantenendosi sotto la media storica, è aumentato nell’ultimo periodo, data la sovraperformance del settore IG. In tale contesto e in uno scenario di volatilità ancora in calo, equipariamo le preferenze per entrambi i comparti con un giudizio costruttivo.

Manteniamo sui mercati emergenti un giudizio equilibrato; le politiche commerciali e monetarie degli Stati Uniti, insieme all'andamento del dollaro, restano i fattori dominanti. ll rischio si mantiene bilanciato: le tensioni commerciali persistono ma sono mitigate dall'allentamento delle politiche monetarie nei mercati emergenti, sostenuto da condizioni interne favorevoli.

 

 

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