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Investimenti sostenibili: i principali strumenti a disposizione

Cresce l'adesione agli investimenti sostenibili, oltre che i principali strumenti a disposizione degli investitori.

Nel documento si approfondiscono le motivazioni sottostanti la crescente adesione agli investimenti sostenibili, ei principali strumenti a disposizione degli investitori quali fondi ed ETF ESG, bond e la partecipazione ad Ipo Green.

Una scelta sostenibile

Cresce sempre più la consapevolezza della clientela sulle tematiche ambientali, sociali e di governance e su come esse vengono integrate nella dimensione dei prodotti e dei servizi di investimento. Tra le motivazioni che spingono gli investitori a scegliere l’ESG vi sono quelle di allineare gli obiettivi di investimento ai propri valori personali ridurre i rischi finanziari e non finanziari, in ottica di miglioramento delle opportunità di rendimento di lungo termine. Si consolida l'impegno europeo sul fronte normativo:

  • SFDR: Trasparenza informativa rispetto rischi e impatti ambientali, sociali e di governance a livello di entity e a livello di prodotto.
  • TASSONOMIA UE: Sistema di classificazione che cataloga le attività economiche in base al loro grado di sostenibilità
  • MIFID II: Considerazione delle preferenze di sostenibilità al momento della profilatura del cliente.
  • CSDR: Disclosure informativa su un’ampia gamma di aspetti ESG per le società europee coinvolte.

Continua a crescere l’adesione all’investimento sostenibile

Sono il 51% degli Investitori che evitano di investire in strumenti finanziari non allineati ai propri valori personali contro il 67% che sentono la responsabilità di investire in società con un impatto positivo. Le motivazioni a supporto dell’integrazione tra gli operatori dei fattori ESG in Italia  sono quelle di sviluppare una visione di lungo periodo, soddisfare la domanda della clientela, migliorare il profilo rischio / rendimento e adempiere ai principi di responsabilità etica.

LEGGI LA GUIDA: Finanza Sostenibile e Investimenti ESG

Fondi ESG secondo il Regolamento SFDR, la distinzione tra fondi (azionari e obbligazionari) art. 6, art. 8 e art. 9. Il 75% dei fondi classificati come sostenibili (art. 8 e 9) è domiciliato in Europa, solo il 9% in USA.

ART. 6 Prodotti che possono integrare i fattori ESG anche se non sono promossi come prodotti sostenibili: in questa categoria vi rientrano dunque tutti quei fondi che non soddisfano i requisiti di classificazione art. 8 o art. 9

ART. 8 Prodotti che promuovono caratteristiche sociali e/o ambientali (light green): In questa categoria vi rientrano sia fondi che integrano in modo leggero i criteri ESG (es: approccio delle esclusioni) sia fondi più stringenti (adozione di metriche ambientali e/o sociali specifiche)

ART. 9 Prodotti che si prefiggono ex ante uno o più obiettivi sostenibili della Tassonomia UE (dark green): Fondi che presentano una full integration dei fattori ESG, volti a generare un cambiamento ambientale e/o sociale positivo.

Fondi ESG secondo il Regolamento SFDR

I vantaggi sono da ritrovarsi nel regolamento SFDR che aiuta ad orientare i capitali verso un maggiore sviluppo sostenibile, attraverso una migliore trasparenza informativa sulle caratteristiche ambientali e/o sociali promosse da emittenti e dai rispettivi strumenti finanziari. Ma anche nel supporto al confronto tra opzioni di investimento in base al grado di rilevanza dei fattori ESG al fine di assumere decisioni consapevoli e coerenti con i propri obiettivi. Inoltre possiamo contemplare una migliore valutazione dei rischi ESG e considerazione dei principali impatti avversi sui fattori ESG derivanti dalle decisioni di investimento.

I punti di attenzione si possono concentrare sull'entrata in vigore nel 2023 degli RTS (standard tecnici regolamentari) per la definizione di linee comuni per la classificazione dei fondi, coerentemente alla Tassonomia UE e la mancanza di criteri quantitativi per la classificazione dei fondi art. 8 e art. 9.

ETF ESG

Sono i fondi di investimento quotati in Borsa che replicano indici di mercato che integrano i criteri ambientali, sociali e di governance nella selezione dei titoli. Al 2021 sono stati oltre 300 $mld ETF ESG a livello globale di cui in Europa 82$mld in aumento del 40% rispetto al 2020 e rappresentativi del 46% di tutti i flussi di ETF domiciliati in Europa. Secondo Bloomberg Intelligence, gli ETF ESG nel 2025 potrebbero raggiungere i $1000 miliardi di dollari. Ma quali sono i principali vantaggi degli ETF ESG? 

  • Facilitare l’integrazione dei fattori di sostenibilità nel portafoglio di un investitore
  • Costi contenuti di acquisto, il che aiuta a contenere il costo complessivo di portafoglio
  • Favorire la diversificazione dal momento che coprono un’ampia gamma di classi di attività, settori e aree geografiche
  • Maggior tenuta durante le fasi di crisi rispetto ad ETF tradizionali, in quanto gli indici di mercato che replicano sono composti da società con una maggiore redditività e livelli di leva finanziaria inferiori rispetto alle aziende non ESG

Le diverse tipologie di bond con finalità di sostenibilità

Green Bond: sono obbligazioni i cui proventi sono destinati al finanziamento di progetti pubblici o privati, finalizzati a favorire il passaggio da un’economia inquinante ad una più green (es. mitigazione dei cambiamenti climatici, energie rinnovabili, efficientamento energetico…)

Social Bond: sono obbligazioni i cui proventi sono destinati al finanziamento di progetti finalizzati alla mitigazione di specifiche questioni sociali e per il raggiungimento di risultati positivi (es. social housing, education, food security, occupazione…)

Sustainability Bond: sono obbligazioni i cui proventi sono destinati al finanziamento o rifinanziamento di una combinazione di progetti green e social.

Sustainability-Linked Bond: si tratta di una tipologia di bond  (emessa per la prima volta nel 2019), legato ad obiettivi di sostenibilità prefissati. I proventi non sono vincolati a specifici progetti, ma sono finalizzati allo sviluppo di una strategia di sostenibilità coerente con l’Agenda 2030

Transition Bond: si tratta di una tipologia di bond recente (e attualmente non molto diffusa) destinata al finanziamento di progetti il cui principale obiettivo è la riduzione delle emissioni a supporto del processo di transizione energetica.

LEGGI LA GUIDA: Finanza Sostenibile e Investimenti ESG

Bond con finalità di sostenibilità

L’emissione di green, social e sustainability bond tipicamente avviene nel rispetto di specifici standard internazionali (la cui adesione è volontaria) al fine di garantire trasparenza informativa circa la tipologia e lo stato delle progettualità finanziate. Gli Step richiesti dagli standard internazionali volontari al fine di fine di garantire la trasparenza sull'emissione sono: 

Utilizzo dei proventi: lemittente, già prima dell’emissione, deve indicare specificatamente la destinazione futura dei proventi che verranno raccolti. Tali proventi devono essere infatti impiegati in progetti rilevanti da un punto di vista ambientale e/o sociale.

Valutazione e selezione dei progetti: l’emittente è tenuto a fornire agli investitori informazioni chiare sugli obiettivi finali dei progetti enunciati e le relative modalità di conseguimento, oltre ai relativi rischi.

Gestione dei proventi: l’emittente è tenuto al tracciamento dei proventi raccolti dalle emissioni tramite i sistemi in proprio possesso e di dare informativa sul relativo utilizzo alla platea di investitori.

Reporting: comunicazione annuale verso gli investitori circa i progetti finanziati, importi dei proventi impiegati e impatto ambientale e/o sociale.

Revisione esterna: nomina di uno o più revisori esterni competenti in materia per valutare la conformità dei progetti definiti dall’emittente e l’utilizzo dei proventi ottenuti dall’emissione dei green, social o sustainability bond.

(vedi La crescita delle emissioni di bond ESG)

Ipo Green

Cresce l’interesse degli investitori nell’allocazione di capitali presso società qualitativamente sostenibili e destinati al finanziamento di progetti ad hoc, per beneficiare della transizione verso un’economia green. Attualmente non esiste una disciplina regolamentare che imponga l’applicazione di obblighi informativi in materia ESG in sede di Ipo; tuttavia, secondo molti osservatori, nel prossimo futuro, ogni società che intenda intraprendere un percorso di quotazione dovrà motivare le proprie scelte imprenditoriali in chiave ESG. I principali vantaggi stanno nella scelta di investire in società che prevedono di utilizzare i capitali raccolti in fase di quotazione per finalità etiche e socio-ambientali, implica la partecipazione dell’investitore ad uno sviluppo aziendale finalizzato a valorizzare l’impatto della società sulle variabili chiave del business, supportare la transizione del modello di business verso un modello più sostenibile e sviluppare una maggiore cultura della sostenibilità. Tra le criticità in fase di IPO le società dovranno prestare particolare attenzione alla qualità dell’informativa ESG fornita ed accertarsi che sia in linea con gli standard internazionali.

 

 

 

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