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Equity e Bond update - Dicembre 2023

Equity bond update dicembre 2023

Il calo spettacolare dei rendimenti governativi, passati in poche settimane a scontare un rapido allentamento delle politiche monetarie nel 2024, ha sostenuto tutte le principali classi di attivo.

Gli sviluppi ciclici recenti confermano il nostro scenario centrale di disinflazione e rallentamento non recessivo della crescita globale, consistente con la conclusione del ciclo restrittivo. Allungando l’orizzonte al 2024, l’attuale ottimismo degli investitori non è privo di fondamento, ma richiederà conferme soprattutto dai trend inflattivi: a nostro avviso un soft landing dell’economia USA e globale con stagnazione in area euro è possibile purché proseguano i miglioramenti strutturali nel mercato del lavoro in termini di produttività, riequilibrio di domanda e offerta e recupero di efficienza.

 

EQUITY

I mercati azionari globali hanno registrato una performance estremamente positiva nel mese di novembre. Le eccezionali performance realizzate sono state alimentate principalmente da tre fattori: un’inaspettata accelerazione dei processi di disinflazione a livello globale, minori rischi di rallentamento delle prospettive economiche internazionali e infine il ridimensionamento di un possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente. In questo contesto, nonostante persistano elementi di cautela dal punto di vista ciclico, manteniamo la nostra view positiva sull’asset class azionaria, confermando la preferenza verso titoli di qualità /difensivi rispetto ai ciclici puri. La discesa dei rendimenti dovrebbe infatti proseguire, e l’ipotesi di un picco sui tassi (sia in Usa che in Europa) con una inflazione in moderato calo potrebbe inoltre allentare almeno in parte la pressione sui margini aziendali.

Dal punto di vista geografico, esprimiamo ancora una preferenza per il mercato USA che, nonostante presenti valutazioni elevate, vede la crescente probabilità di un soft landing dell'economia, grazie alla solidità dei bilanci privati, al graduale ri-bilanciamento tra domanda e offerta di lavoro e al recupero strutturale di produttività guidato anche dal fenomeno dell'Intelligenza Artificiale. Restiamo investiti anche su Europa e Giappone, per valutazioni fondamentali particolarmente interessanti, sebbene diversi indicatori macro segnalino un rallentamento ciclico più accentuato degli USA e condizioni finanziarie meno favorevoli. Confermiamo la moderata negatività sui mercati emergenti per la loro forte esposizione ai rischi geopolitici. Accanto alla debolezza cinese, diversi paesi del blocco, pur beneficiando di prospettive di crescita economica interessanti, potrebbero infatti risentire delle nuove pressioni inflazionistiche penalizzando la tenuta della domanda interna.

Dal punto di vista settoriale, confermiamo un’impostazione quality/difensiva. In Europa, dove ci aspettiamo un rallentamento più pronunciato, manteniamo la positività sulle Utilities Europee, beneficiarie di un probabile picco dei tassi e che presentano valutazioni interessanti su base storica. Restiamo positivi anche sui Communication Services Americani, grazie al loro mix industriale diversificato con una buona esposizione anche al tema dell’AI. Sempre in America, manteniamo in sovrappeso i Consumer Staples, che trattano in linea al mercato nonostante un premio valutativo storico mediamente del 10/12%. In ottica di bilanciamento, rimaniamo positivi sui titoli del settore Oil&Gas in Europa poiché gli attuali prezzi del petrolio sul mercato possono essere considerati un floor, consentendo a queste società di realizzare margini soddisfacenti e adeguate politiche di remunerazione dei soci (Buyback e dividendi in crescita). Il settore rimane poi una copertura contro il potenziale aumento dei rischi geopolitici.

 

OBBLIGAZIONARIO

I rendimenti, nel corso di novembre, hanno registrato a livello globale una significativa discesa. Il movimento ha riflesso un brusco cambio delle aspettative da parte degli investitori, che nelle ultime settimane scontano un allentamento monetario più deciso da parte delle banche centrali. In tale contesto i principali indici obbligazionari globali hanno registrato una performance molto positiva, supportati da dati macro “favorevoli” sul fronte delle dinamiche inflattive che sembrano sancire la fine del ciclo restrittivo sia negli USA che in Europa. Nel complesso le curve dei rendimenti si sono progressivamente normalizzate, con quella americana e tedesca che hanno ridotto il loro livello di inversione.

Alla luce del deterioramento congiunturale in corso e della nostra view sul rientro dell’inflazione in Europa, intravediamo opportunità sulla curva europea a lungo termine ritenendo interessanti i livelli raggiunti dai rendimenti. Rimaniamo inoltre positivi sulla la curva americana, anche a lungo termine visto i tassi reali storicamente elevati.

La fase di “risk on” prevalsa nei mercati azionari si è estesa anche al comparto del credito, che ha registrato importanti restringimenti degli spread, soprattutto nel settore High Yield, che si sono riportati al di sotto delle medie storiche. Rimaniamo investiti sul comparto IG poiché riteniamo che beneficerà della progressiva normalizzazione dei rendimenti, con un maggior profilo di resilienza a uno scenario macro che prevede una crescita in fase di indebolimento. Privilegiamo inoltre i segmenti più a breve termine visto la struttura “piatta” delle curve di credito. Confermiamo cautela sul comparto HY, più vulnerabile in contesti potenzialmente recessivi e in vista delle prossime esigenze di rifinanziamento del comparto a tassi più elevati.

I mercati emergenti hanno beneficiato positivamente del sentiment di mercato e di tassi storicamente elevati a supporto dell’asset class. In tale contesto, pur mantenendoci costruttivi nel medio periodo, riduciamo tatticamente in ottica di presa di profitto sul recente rally l’esposizione alla componente in Hard Currency.

 

 

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