Intervista a Ilaria Fornari commento mercati e rischio geopolitico e fondi russi congelati e Bce
Commento alla fase attuale di mercato, titoli di stato USA politiche inflazionistiche di Trump e salute del settore tecnologico. Guarda l'intervista del 3 Dicembre su SKY TG24 Business a Ilaria Fornari, Strategyst di Euromobiliare Advisory SIM.
Il 3 Dicembre nella puntata di SKY TG24 Business, la rubrica dedicata a Finanza e mercati, politica ed economia, Lorenzo Borga giornalista SKY TG24 ha intervistato Ilaria Fornari Strategyst di Euromobiliare Advisory SIM sulla fase attuale del mercato.
Negoziati in Europa e impatti sui mercati, in questo momento i mercato sono ai massimi, ma l'Europa su quali settori può trovare delle potenzialità aggiuntive?
A livello generale macroeconomico ci sarebbe un calo dei costi energetici che andrebbe a beneficio dei settori industriali e quei settori legati alla ricostruzione, come il settore della difesa, che ha già corso molto, ma la pace dovrebbe essere garantita da una sicurezza maggiore. Negli ultimi giorni si sta infatti discutendo molto della difesa ma la spesa pubblica per il riarmo in Europa non si fermerebbe.
Ukraina e soldi per finanziare la spesa bellica. I rischi legati al trasferimento di capitali dei fondi russi all'Ukraina.
E' un problema complesso, in quanto ha a che fare con la legalità internazionale poiché la BCE violerebbe il proprio statuto e i trattati internazionali dell'Unione, che proibiscono i finanziamenti agli stati. Questi Asset che sono prevalentemente liquidi, ad oggi sono stati sospesi e depositati in Belgio, ma non sequestrati e se gli stati europei li utilizzassero a garanzia di un prestito, violerebbero i principi di legalità internazionale.
Nel piano da 28 punti di Trump come base per i negoziati, Usa e UE farebbero un fondo comune in qui questi soldi congelati vengono utilizzati e poi l'Europa aggiungerebbe dei proprio fondi, ma in questo modo non si starebbe nella legalità. Quindi non spetta alla BCE, e per poter usare questi fondi gli stati europei devono trovare il modo di agire e la credibilità della moneta unica.
Successore di Jerome Powell in USA alla Federal Reserve.
La credibilità del dollaro comunque non verrà impattato, la presidenza Trump ha favorito un indebolimento del dollaro, perché hanno questo ampio deficit commerciale che in parte dovrebbe favorire le esportazioni. Avere una persona vicina a Trump facilita i mercati, con tassi più bassi che tende a sfavorire il dollaro ma potrebbe portare un po' di premio per il rischio inflazione. La FED è una compagine molto ampio e diversificata e ci sarà un equilibrio che non minerà la credibilità degli asset americani. L'inflazione americana è al 3% da più di tre anni, quello che cambierà nei prossimi mesi è il mercato del lavoro che se continuerà a deteriorarsi, lo stesso Powell non esiterebbe a tagliare i tassi per evitare lo spettro della recessione. Ma la cosa più importante è che l'inflazione non vada sopra il 3% e il tasso di occupazione rimanga sotto il 4%.
Tecnologia e rischi di una bolla speculativa.
L'ingresso di nuovi player può solo favorire il settore, perché la concorrenza è ancora limitata, in questo momento l'investitore si interroga sui tempi di ritorno del capitale investito, e quali saranno i nuovi leader in un mercato che cambia velocemente, una "democratizzazione" dell'AI, ma che arriverà nel tempo con gli utili su larga scala.
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