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Selezione ESG, una strategia che abbraccia l'intera filosofia di Euromobiliare Advisory SIM

La selezione dei fondi in ottica ESG procede per gradi, con un punto d’arrivo finale legato da una parte alle indicazioni della società e, dall’altra, alla sensibilità e alla competenza del singolo professionista.

 In Euromobiliare Advisory SIM, nello specifico, l’integrazione della sostenibilità, oltre che nella selezione degli investimenti, è presente anche nella governance societaria e si riflette “nell’impegno costante in vista dell’evoluzione e del rafforzamento di strategie e presidi in ambito ESG, in linea con le best practice internazionali”. Stefania Zanini, fund e ESG analyst, e Fabrizio Quarta, ESG investment analyst & advisory portfolio manager della società del Gruppo Credem introducono così la strategia di selezione sostenibile attuata all’interno della società. Una strategia che non si limita al campo (seppur ampio) della selezione, ma abbraccia la filosofia di Easim (dal 2022 anche firmataria dei Principi di investimento responsabile dell’Onu).

Un primo passaggio è quello, imperativo, delle politiche di esclusione (“presenti anche in tutte le politiche di gestione del portafoglio”) che interessano in particolare le armi non convenzionali e i derivati speculativi su materie prime alimentari, criteri di “hard exclusion” a cui se ne affiancano altri noti (gravi violazioni del lavoro minorile o nell’ambito dei diritti umani). La particolarità nella selezione della società si svela, tuttavia con la strutturazione di uno score proprietario, ossia “una metrica quantitativa elaborata attraverso un processo strutturato, combinando i dati che provengono da più provider internazionali in ambito ESG con analisi interne, tramite l’applicazione di una metodologia proprietaria, definita d’intesa con le altre società dell’area wealth del gruppo ” e indirizzato alla valutazione di emittenti corporate e governativi e OICR. Zanini interrogata sul punto specifica come, nell’ambito fattuale della selezione di fondi, tale metrica quantitativa si espliciti nella valutazione della strategia di investimento, nell’analisi del portafoglio e nella somministrazione di un questionario di due diligence in ambito ESG, “che va oltre il puro approccio quantitativo”, e mira a “valutare i punti di forza e gli elementi di criticità a livello di sostenibilità della casa di investimento, considerando una pluralità di elementi”.

L’esperta riporta quindi come il questionario, rivisto annualmente “per stare al passo con le best practice e gli sviluppi normativi”, sia strutturato su più livelli con un peso rilevante assegnato alla governance e alle policy, cui segue una valutazione della struttura organizzativa della società, relativa al team e alle competenze ESG. “Un altro aspetto riguarda l’indicazione dell’integrazione ESG nel processo di investimento, cui segue una verifica della ‘coerenza e consistenza ESG’ dell’offerta al mercato”. Da ultimo, il questionario valuta le tematiche relative al rischio di greenwashing e alla rendicontazione ESG.

Approfondisci,  Leggi l'intervista FundsPeople

 

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