Equity e Bond update - Novembre 2025

In ottobre i mercati azionari hanno beneficiato della dinamica sostenuta degli utili realizzati e attesi: sviluppi aziendali favorevoli hanno compensato la scarsità di dati economici causata dallo shutdown USA, in un mercato sempre più trainato dalla tecnologia. Fed taglia nuovamente i tassi ma segnala divergenze di opinioni nel FOMC. Da policy Trump uno shock di offerta con impatto economico duraturo.
- In ottobre l'azionario beneficia dei risultati aziendali favorevoli e dell’ottimismo sui ritorni della
tecnologia, in un contesto di valutazioni elevate e scarsità di dati macroeconomici - Impatto del protezionismo sulla crescita, scambi e inflazione proseguirà ancora
- Fed prosegue normalizzazione tassi ma contrasta le attese di nuovi tagli entro fine anno
AZIONARIO
Per quanto riguarda l'asset class azionaria confermiamo la nostra propensione al rischio, supportati da un quadro economico globale che rimane solido, anche se in moderato rallentamento e dalle prospettive di possibili accordi commerciali che potrebbero allentare ulteriormente le tensioni tra paesi. Siamo consapevoli che l'appetito per il rischio non è lineare e che nel breve termine potremmo assistere a improvvisi ritorni di volatilità. Tuttavia, crediamo che eventuali fasi di consolidamento non compromettano il trend rialzista di fondo, ma rappresentino piuttosto occasioni di acquisto in un'ottica di medio-lungo termine.
A livello geografico, la nostra strategia si mantiene diversificata e opportunistica. Negli Stati Uniti, confermiamo l’esposizione pur riconoscendo le valutazioni elevate. Riteniamo che il sentiment si manterrà positivo, sostenuto da risultati trimestrali robusti, anche a fronte di una politica monetaria più cauta da parte della Fed. Lo shutdown governativo continua certamente a pesare sul quadro generale. Tuttavia, fattori positivi come la tendenziale debolezza del dollaro, che agisce da volano per utili ed esportazioni, e lo stimolo fiscale del "One Big Beautiful Bill Act" a favore della R&S, contribuiscono a bilanciare il profilo di rischio/rendimento. L'Europa si conferma un'area d'investimento interessante, spinta da un mix di fattori positivi. Le valutazioni relative restano attraenti rispetto agli USA e le stime sulla crescita degli utili si mantengono in territorio positivo. A questo si aggiunge il sostegno derivante dai piani di sviluppo e investimento attesi, sia a livello continentale che nazionale. Confermiamo l’esposizione anche al Giappone, dove l’approccio pragmatico della BoJ, il nuovo governo pro economia, le riforme sulla governance societaria e nuovi programmi fiscali a sostegno degli investimenti domestici supportano il mercato. Manteniamo infine il posizionamento (4 su 5) anche sui Mercati Emergenti, dove valutazioni attraenti, dollaro atteso in indebolimento, finanze pubbliche solide e il crescente trend del "near-shoring" evidenziano ancora opportunità.
A livello settoriale, in USA, manteniamo in sovrappeso la Tecnologia, settore supportato da utili in forte crescita, trend strutturale solido di investimenti in CAPEX, alti livelli di marginalità e redditività. Torniamo positivi sul settore Health Care, prendendo profitto, dopo mesi di crescita, sui Finanziari. In Europa, manteniamo una visione positiva sui Finanziari, grazie a valutazioni ancora interessanti, una crescita degli utili sostenuta ed un potenziale consolidamento a livello nazionale e internazionale. Confermiamo inoltre il sovrappeso delle Utilities grazie a fondamentali interessanti, bilanci solidi a supporto degli elevati investimenti attesi in reti regolate e dalla transizione verso le energie rinnovabili. In USA restiamo in sottopeso su Energetici e sul settore del Real Estate, in Europa sottopeso su Consumer Staples e Real Estate.
Per quanto riguarda l'asset class azionaria confermiamo la nostra propensione al rischio, supportati da un quadro economico globale che rimane solido, anche se in moderato rallentamento e dalle prospettive di possibili accordi commerciali che potrebbero allentare ulteriormente le tensioni tra paesi. Siamo consapevoli che l'appetito per il rischio non è lineare e che nel breve termine potremmo assistere a improvvisi ritorni di volatilità. Tuttavia, crediamo che eventuali fasi di consolidamento non compromettano il trend rialzista di fondo, ma rappresentino piuttosto occasioni di acquisto in un'ottica di medio-lungo termine.
A livello geografico, la nostra strategia si mantiene diversificata e opportunistica. Negli Stati Uniti, confermiamo l’esposizionepur riconoscendo le valutazioni elevate. Riteniamo che il sentiment si manterrà positivo, sostenuto da risultati trimestrali robusti, anche a fronte di una politica monetaria più cauta da parte della Fed. Lo shutdown governativo continua certamente a pesare sul quadro generale. Tuttavia, fattori positivi come la tendenziale debolezza del dollaro, che agisce da volano per utili ed esportazioni, e lo stimolo fiscale del "One Big Beautiful Bill Act" a favore della R&S, contribuiscono a bilanciare il profilo di rischio/rendimento. L'Europa si conferma un'area d'investimento interessante, spinta da un mix di fattori positivi. Le valutazioni relative restano attraenti rispetto agli USA e le stime sulla crescita degli utili si mantengono in territorio positivo. A questo si aggiunge il sostegno derivante dai piani di sviluppo e investimento attesi, sia a livello continentale che nazionale. Confermiamo l’esposizione anche al Giappone, dove l’approccio pragmatico della BoJ, il nuovo governo pro economia, le riforme sulla governance societaria e nuovi programmi fiscali a sostegno degli investimenti domestici supportano il mercato. Manteniamo infine il posizionamento anche sui Mercati Emergenti, dove valutazioni attraenti, dollaro atteso in indebolimento, finanze pubbliche solide e il crescente trend del "near-shoring" evidenziano ancora opportunità.
A livello settoriale, in USA, manteniamo in sovrappeso la Tecnologia, settore supportato da utili in forte crescita, trend strutturale solido di investimenti in CAPEX, alti livelli di marginalità e redditività. Torniamo positivi sul settore Health Care, prendendo profitto, dopo mesi di crescita, sui Finanziari. In Europa, manteniamo una visione positiva sui Finanziari, grazie a valutazioni ancora interessanti, una crescita degli utili sostenuta ed un potenziale consolidamento a livello nazionale e internazionale. Confermiamo inoltre il sovrappeso delle Utilities grazie a fondamentali interessanti, bilanci solidi a supporto degli elevati investimenti attesi in reti regolate e dalla transizione verso le energie rinnovabili. In USA restiamo in sottopeso su Energetici e sul settore del Real Estate, in Europa sottopeso su Consumer Staples e Real Estate.
OBBLIGAZIONARIO
Le strategie obbligazionarie si inquadrano in uno scenario macro di proseguimento dell’espansione globale a ritmi inferiori a quelli dello scorso anno, senza ricadute recessive ma con rischi al ribasso dal progressivo impatto delle politiche protezionistiche.
Negli Stati Uniti l'indebolimento del mercato del lavoro suggerisce che la Federal Reserve dovrà operare, seppur con valutazioni riunione per riunione, ulteriori tagli dei tassi. In Europa un’economia stagnante, con i dazi che gravano sulla produzione e sulla spesa in conto capitale, ed un’inflazione potenzialmente sotto target nei prossimi anni possono portare ulteriori sorprese «dovish» da parte della BCE.
In tale contesto confermiamo un giudizio positivo sul posizionamento tasso. Manteniamo la preferenza per la curva europea verso la curva americana: sulla parte lunga della curva europea riteniamo valido un approccio di incremento progressivo di duration su livelli di acquisto interessanti dato il repricing del term premium ed il livello di steepening su livelli storicamente importanti. Sulla parte lunga della curva USA il term premium si è stabilizzato ed il contesto è diventato maggiormente costruttivo sull’obbligazionario supportato da una Fed in fase di easing monetario. Gli incrementi progressivi di duration verranno valutati in base ai segmenti di curva di ogni geografia ritenuti più attraenti.
Gli spread IG si sono mossi in marginale calo in area euro con le valutazioni che si mantengono ben al di sotto delle rispettive medie storiche, nonostante dopo l'estate si sia osservato un netto rallentamento nei flussi di investimento in fondi obbligazionari, sia High Grade che High Yield con un‘attività sul primario in progressivo calo. Più volatili gli spread HY che sia in area Euro che in USA hanno marginalmente ritracciato sul tema del credito privato americano e eventuale esposizione del settore bancario, in primis delle banche regionali americane. Al momento questi eventi appaiono «idiosincratici» e non si evidenzia un rischio sistemico né sul settore bancario né sul credito in generale.
In tale quadro manteniamo invariato il giudizio sul posizionamento del Credito. In un contesto di incertezza e scarsa visibilità per l’andamento dell’economia globale si ritiene corretto rimanere investiti sul credito, anche in ottica di carry, pur riconoscendo l’esistenza di minor margini di riduzione dei premi al rischio. Si conferma la preferenza per un'allocazione orientata alla qualità e alla diversificazione.
Confermiamo il posizionamento sui mercati emergenti. La volatilità dei mercati e delle valute emergenti è su livelli storicamente bassi, con il carry obbligazionario, la resilienza della crescita EM ed un dollaro USA più debole che continuano a sostenere l’asset class. Tuttavia le valutazioni attuali (ai livelli più bassi dal 2007) implicano livelli di spread troppo contenuti in un contesto di elevati rischi geopolitici e di rallentamento della crescita globale.
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