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Equity e Bond update - Marzo 2024

Equity e bond update Marzo

Nei primi mesi del 2024 è proseguito il rialzo dei mercati azionari che ha spinto molti listini a nuovi massimi storici.  È il momento per il credito europeo di qualità.

L’ottimismo degli investitori riflette la resilienza dell’economia globale (soft landing in assenza di spinte recessive) e la prospettiva di allentamento delle politiche monetarie a partire da metà 2024. Permangono nell’azionario ampie differenze settoriali con una crescente concentrazione dei rialzi nel settore tecnologico. 

 

AZIONARIO

Nel medio termine, il proseguimento del trend di calo dell’inflazione, una crescita americana che sta sorprendendo al rialzo e la conferma dell’inversione di politiche monetarie da parte delle banche centrali dovrebbero essere ancora supportive per asset rischiosi. Inoltre, le valutazioni azionarie estese, un timing troppo anticipato scontato dal mercato sul primo taglio dei tassi e le performance positive dell’ultimo periodo potrebbero comunque suggerire prese di profitto tattiche in un’ottica di più breve termine. 

Dal punto di vista geografico, suggeriamo un posizionamento equilibrato e per cui riduciamo tatticamente il sovrappeso sugli USA, viste le elevate valutazioni raggiunte e la scadenza di marzo del Bank Term Funding program, istituito nel ‘23 dalla Fed per aiutare le Banche Regionali in difficoltà, oggi maggiori finanziatrici del mercato immobiliare commerciale USA che vive una fase di debolezza. Restano come fattori di supporto: la solidità dei bilanci privati, l’alto livello di produttività raggiunto dalle aziende grazie all’AI, la forza del mercato del lavoro e condizioni finanziarie più espansive rispetto all’Europa. D’altro lato, rimaniamo investiti su Europa e Giappone senza alterare l’esposizione. Infine, aumentiamo l’investimento sugli emergenti, su cui torniamo tatticamente più costruttivi, soprattutto sul mercato cinese. Le autorità finanziarie cinesi hanno infatti messo in atto manovre molto restrittive per difendere il mercato azionario domestico. 

Dal punto di vista settoriale preferiamo ancora un’impostazione Quality e, soprattutto in Europa, difensiva. Nel dettaglio, siamo positivi sulle utilities europee che trattano a delle valutazioni estremamente interessanti su base storica e, sempre in Europa, confermiamo la nostra positività anche sui Communication Services, per via di una migliore regolamentazione, consolidamento del settore e picco di investimenti superato che dovrebbe aumentare la cassa a distribuibile agli azionisti. Positivi anche sui Communication Services USA per via di un buon mix tra aziende tradizionali come le telecom e aziende più correlate alla crescita come new media esposti al tema dell’Intelligenza Artificiale. Chiude il quadro l’Healthcare USA, che nel 2024 mostra la miglior crescita attesa delle vendite anno su anno e con una marginalità interessante.

 

OBBLIGAZIONARIO

Nel corso di febbraio i dati macro USA sulla crescita del PIL e sull’inflazione più alti delle attese hanno portato gli investitori a riprezzare tempistica e intensità dell’avvio delle politiche monetarie espansive. Il mercato appare ora più equilibrato in termini d’aspettative e più allineato a quanto indicato da Federal Reserve e BCE. In tale contesto è proseguito il rialzo dei rendimenti dei governativi e una maggiore inversione delle curve europee e statunitensi. Manteniamo la positività sul rischio tasso e, a nostro avviso, la maggior volatilità, legata a dati potenzialmente più erratici riguardo all’inflazione, può essere sfruttata tatticamente come una fase di accumulo graduale di duration. 

Si mantiene una preferenza sulla parte governativa a lungo termine europea rispetto a quella USA, per i differenziali di crescita che vedono l’economia statunitense decisamente più forte rispetto alla debolezza tedesca ed un’inflazione USA potenzialmente più persistente di quella europea.

È proseguito anche nello scorso mese il restringimento degli spread, in particolare nel settore High Yield, con i differenziali di credito sui minimi degli ultimi due anni. I principali indici hanno registrato performance miste con quelli Investment Grade (IG) sia euro che americano penalizzati, data la maggior duration, dal rialzo dei tassi. 

In termini di valutazioni rimaniamo investiti sul credito e, in termini relativi, si conferma un sovrappeso sul comparto IG europeo verso quello HY, dato il miglior profilo rischio/rendimento e in coerenza con la nostra view positiva sul rischio tasso per cui stiamo progressivamente aumentando la duration delle selezioni. A livello settoriale, manteniamo un’impostazione difensiva con una preferenza per emittenti high quality.

Con riferimento ai mercati emergenti, in termini relativi si mantiene un posizionamento sulla componente in Hard Currency (HC) mentre esprimiamo cautela sul comparto Local Currency (LC) potenzialmente più penalizzato se la resilienza dell’inflazione statunitense portasse la Federal Reserve a posticipare nel tempo i tagli senza quindi consentire alle banche centrali locali dei mercati emergenti di iniziare, in modo credibile, un ciclo di taglio dei tassi.

 

 

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