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Equity e Bond update - Agosto 2024

Copertina equity & bond update ago24

Dopo un primo semestre eccezionale, dalla metà di luglio nei mercati finanziari è salita rapidamente la volatilità, con una brusca accelerazione a inizio agosto.

La correzione azionaria ridimensiona i ritorni totali da inizio 2024 che restano tuttavia ampiamente positivi per tutte le maggiori aree geografiche (ex Giappone). In positivo, i rendimenti governativi sono scesi rapidamente a tutte le scadenze. Se la correzione non sorprende, colpiscono tuttavia la dimensione e rapidità: ai fattori legati al posizionamento dei mercati e alla politica monetaria giapponese si sono aggiunte una rivalutazione delle aziende tecnologiche e timori su un rapido peggioramento della crescita USA, dato un inatteso aumento del tasso di disoccupazione.

AZIONARIO

Nel mese di luglio, i mercati azionari internazionali hanno ottenuto rendimenti positivi, grazie alla resilienza dell'economia globale, nonostante l'aumento dei rischi geopolitici. I mercati emergenti hanno evidenziato rendimenti modesti ma positivi penalizzati principalmente dalla debolezza dell'economia cinese. Negativo infine il Giappone, zavorrato dal cambiamento di politica monetaria adottato dalla BOJ e dal repentino rafforzamento della valuta nipponica.

Manteniamo un atteggiamento positivo nei confronti dell'asset l’asset class azionaria ma, nel breve, per valutazioni estese e indicazioni tecniche sfavorevoli, riteniamo corretto adottare un atteggiamento più cauto. Dal punto di vista geografico, rivediamo quindi le nostre scelte e assumiamo un approccio più difensivo in America, Europa e Mercati Emergenti e sottopesiamo il mercato Giapponese. Per quanto riguarda i razionali, riteniamo che il mercato USA resti interessante nonostante presenti valutazioni elevate,  grazie a politiche fiscali espansive, l'adozione dell'AI nei sistemi produttivi e condizioni finanziarie più favorevoli rispetto ad altri paesi sviluppati. Anche in Europa troviamo opportunità perché dopo le elezioni dovrebbero concretizzarsi politiche economiche più forti sia a livello comunitario che di singolo paese. Inoltre, il Vecchio Continente rimane inoltre sottovalutato e beneficia di una politica monetaria espansiva da parte della BCE. Sottopesiamo invece il mercato giapponese poichè, a causa delle possibili azioni della BOJ per contrastare l'inflazione, potrebbe vedere una valuta più forte a discapito della crescita economica e delle esportazioni. Approccio costruttivo infine nei confronti dei mercati emergenti, grazie in particolar modo alle valutazioni a sconto rispetto ai paesi sviluppati e alle politiche fiscali espansive. L'economia cinese sta affrontando una fase di stagnazione dei consumi interni, mentre altri paesi emergenti, come l'India, Brasile e Sud-Est asiatico, continuano a crescere grazie al fattore demografico e al miglioramento delle finanze pubbliche.

Dal punto di vista settoriale, continuiamo a mantenere un approccio polarizzato e Quality/Defensive. In Europa esprimiamo una view positiva sui settori interest rate sensitive delle Utilities e dei Finanziari. Le trimestrali stanno confermando la nostra tesi di incremento dei ricavi finanziari ottenuti dalle fees derivanti dalle divisioni di M&A e IB. Il settore delle Utilities dovrebbe invece beneficiare oltre che del calo dei tassi, dei temi dell’elettrificazione, dell’energia rinnovabile e dello sviluppo dei data center. In USA continuiamo a mantenere in sovrappeso l’Health Care grazie ai buoni fondamentali e agli elevati cash flow al servizio di dividendi e buyback e portiamo in sovrappeso i Comm. Services, settore legato all’intelligenza artificiale ma con valutazioni meno estreme e più difensivo rispetto alla Tecnologia.

 

OBBLIGAZIONARIO

Le strategie obbligazionarie rimangono inquadrate in uno scenario macroeconomico di «soft landing» che rimane centrale ma indubbiamente in fase di indebolimento, con i fattori ciclici USA che stanno venendo meno: tasso di disoccupazione in salita, crescita in rallentamento e risparmi privati sempre più erosi. La BCE, dopo il taglio di giugno, ha sospeso a luglio gli interventi su tassi, lasciando «aperto» a ogni valutazione il prossimo meeting di settembre in base ai dati macro; anche la Federal Reserve, soprattutto dopo l’ultimo dato sulla disoccupazione USA in salita a luglio, vede ormai vicino il momento in cui sarà appropriato cominciare a rimuovere la restrizione monetaria, con la volatilità della prima settimana di agosto che è arrivata a prezzare un taglio da 0,50% per la riunione Fed del 18 settembre e fino a cinque tagli dei tassi da qui a fine anno.

Sul rischio tasso manteniamo quindi un‘impostazione positiva, ritenendo che potenziali fasi di debolezza del mercato obbligazionario siano occasioni di incremento della duration, con focus quindi sui segmenti a medio-lungo termine e con un orizzonte di 12 mesi. In termini di posizionamento, si mantiene in relativo il sovrappeso sulla parte a lunga (LT) governativa europea: la BCE ha già avviato il ciclo di allentamento monetario rispetto alla Federal Reserve e la preferenza per i tassi europei è sostenuta da attese di una perdita di slancio del momentum ciclico più marcata in area euro.

Nel comparto Investment Grade (IG) gli spread hanno consolidato a luglio attorno ai livelli minimi da inizio anno, salvo poi uscire dal proprio trading range ai primi di agosto in un contesto di forte risk off di mercato. In termini di posizionamento, si conferma il sovrappeso sul comparto IG europeo, soprattutto in un contesto macroeconomico che prevede una fase di decrescita e con le aspettative di un potenziale allentamento dell’offerta netta di nuova carta nei prossimi mesi. Si conferma inoltre il posizionamento sulla componente HY Europea all maturities, visti i livelli storicamente ancora elevati di rendimento offerti, in ottica tattica e di strategie di carry stante una selezione accurata degli emittenti.

Rimaniamo investiti nel comparto EM, sia in hard currency che in local currency, in un contesto in cui per i Paesi emergenti i fondamentali rimangono buoni e con il prossimo ciclo di politica monetaria espansiva statunitense che potrà guidare positivamente, in prospettiva, il beta ed il sentiment sull’asset class.

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