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Investire in sostenibilità con il Private Equity

Copertina investire in sostenibilità con il private equity

Investire in modo sostenibile sta diventando una priorità a livello globale che si riscontra in modo trasversale in tutti i mercati, compreso quello degli alternativi e che, secondo gli esperti, continuerà a incidere sulle economie e sulle società ancora per molti anni.

L’approccio di investimento nei mercati privati richiede tuttavia un processo serio e strutturato: dall’identificazione dei temi e delle opportunità migliori per un’efficace costruzione del portafoglio a una due diligence robusta e rigorosa, al fine di garantire un equilibrio di strategie diversificate per tipologia di investimento, aree geografiche e settori. Tra i temi ESG chiave per gli investitori:

  • Decarbonizzazione di portafoglio: predilezione per società private dei settori esposti al cambiamento climatico che hanno precisi target sulla decarbonizzazione e sistemi di monitoraggio di riduzione delle emissioni.
  • Capitale Umano: l’attenzione delle aziende alla salute e al benessere dei dipendenti, oltre che allo sviluppo delle relative potenzialità, è un elemento concreto e positivo che incide in modo rilevante sulla performance di lungo periodo, creando valore anche per chi vi investe.
  • Diversity & inclusion: i progressi compiuti su questo fronte possono essere un volano per le performance, dal momento che team che includono persone con background differenti portano prospettive, punti di vista ed esperienze diverse e di valore.
  • Biodiversità: gli investitori sono proattivi nell’integrare la natura e la biodiversità nei propri portafogli, sia per preservare ecosistemi diversificati e produttivi, sia perché tali aspetti diventeranno sempre più importanti dal punto di vista finanziario.
  • Economia circolare: ci sono cinque modelli di business circolari d’interesse per gli investitori: le forniture circolari, il recupero delle risorse, l’estensione della vita del prodotto, le piattaforme di condivisione, il passaggio dalla proprietà attraverso accordi di leasing/pay-for-use.

L’OSTACOLO DELLA RENDICONTAZIONE

Nella sfera degli investimenti alternativi, e principalmente del private equity, l’adozione dei principi ambientali, sociali e di governance sta diventando un elemento fondamentale della strategia di investimento. Infatti, secondo il Preqin ESG Report del 2022, il 72% degli investitori incorporano i fattori ESG nelle proprie decisioni di investimento e il 37% degli investitori in private asset adottano politiche ESG attive. Con la crescente domanda al dettaglio di investimenti privati ​​urge la necessità per i gestori di adottare, implementare ed eseguire adeguatamente le migliori pratiche operative, anche sul fronte della sostenibilità. Nello specifico, ciò comporta una maggiore attenzione al tema della trasparenza dei dati e del reporting.

  • Reperibilità e qualità dei dati ESG: per gli investitori, i dati sui mercati privati sono più difficili da reperire, spesso riservati e talvolta anche inesistenti rispetto a quanto invece è disponibile sui mercati pubblici. Inoltre, la mancanza di controlli standardizzati e indipendenti solleva preoccupazioni relative all’accuratezza, alla completezza e alla coerenza dei dati forniti, il che potrebbe ostacolare l’effettiva integrazione delle considerazioni ESG nei portafogli e la valutazione dei rischi. L’assenza di parametri coerenti e comparabili ostacola anche la capacità dei gestori di confrontare le varie società e monitorare le prestazioni.
  • Frammentazione degli standard di rendicontazione ESG: le società private, a differenza di quelle quotate, ad oggi non sono soggette agli stessi requisiti di divulgazione e rendicontazione delle informazioni ESG. Inoltre, molte delle aziende oggetto d’investimento sono di piccole dimensioni e non dispongono di risorse, competenze e sistemi necessari per l’analisi dei dati (anche ESG) e la redazione di report di dettaglio.

In più, secondo quanto riportato dai Principles for Responsible Investment (PRI), negli ultimi cinque anni è quadruplicato il numero di firmatari di private equity e venture capital (totale di 1.090).

ESG DATA CONVERGENCE INITIATIVE (EDCI)

Per fronteggiare il tema dei dati e della rendicontazione, esiste oggi l’ESG Data Convergence Initiative (EDCI), ossia un’open partnership di stakeholder impegnati nel settore degli investimenti privati (private equity), con l’obiettivo di armonizzare l’approccio al tema della sostenibilità in termini di reporting e valutazioni e promuovere un ambiente di investimento più trasparente e responsabile. Il quadro EDCI specifica una serie di parametri ESG chiave, selezionati al fine di permettere ai membri di fornire una panoramica completa e trasparente delle proprie considerazioni ESG rilevanti in vari settori e tipologie di investimento: emissioni di gas serra, net zero, utilizzo di energie rinnovabili, diversity, infortuni sul lavoro, nuove assunzioni ed engagement dei dipendenti.

Tra gli strumenti fondamentali dell’EDCI vi è il suo benchmark annuale, costituito dai dati ESG aggregati presentati dalle varie parti, il quale permette di valutare la performance ESG degli investimenti rispetto ai concorrenti del settore, offrendo anche approfondimenti su tendenze, best practice e aree di miglioramento. Le società di private equity beneficiano di dati di alta qualità e comparabili per prendere decisioni informate. Le metriche uniformi dell’EDCI consentono loro di valutare potenziali investimenti considerando gli aspetti ESG in modo più integrato nella loro analisi finanziaria. Questo non solo aiuta a identificare rischi e opportunità legati all’ESG, ma anche ad allineare gli investimenti con la crescente domanda di sostenibilità. Di conseguenza, le aziende possono gestire meglio i propri portafogli, attraendo una gamma più ampia di investitori interessati sia alla performance finanziaria che a quella ESG.

COME IL PRIVATE EQUITY PUÒ SUPPORTARE GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI?

  • I fondi di private equity sono società capaci di sostenere e investire in tecnologie, modelli di business e pratiche sostenibili. Questo consente loro di individuare aziende e settori con potenziali di crescita e redditività significativa nel lungo termine e che affrontano in modo proattivo le sfide ambientali, sociali e di governance.
  • Le società di private equity detengono il controllo delle aziende private nel loro portafoglio in termini di proprietà e governance, anche quando non possiedono il 100% di un’azienda. Hanno accesso alle informazioni sulle performance finanziarie e di sostenibilità, a differenza degli investitori nelle società pubbliche che hanno visibilità solo sulle informazioni riportate pubblicamente.
  • Le società di private equity hanno un orizzonte temporale più lungo rispetto alle società quotate in borsa, il che favorisce un maggiore focus sull’ESG. Questo permette anche ai dirigenti e ai manager delle aziende private acquisite di avere tutto il tempo necessario per effettuare gli investimenti opportuni per perseguire i propri obiettivi.
 

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