Equity Update - Gennaio
Solide performance per i mercati azionari nel 2021
Sostenuti da una politica monetaria e fiscale senza precedenti, nel 2021 i mercati azionari sviluppati hanno registrato delle solide performance. Nello specifico dividendi inclusi, l'indice MSCI World ha riportato un risultato positivo del 22.75% in USD, lo S&P500 dopo aver toccato nuovi massimi storici ha terminato l’anno con un incremento del 29.85%, mentre lo Stoxx600 ha chiuso con un perentorio +25.7%. Positivi anche i ritorni del mercato giapponese (Nikkei +7,5%, Topix +12.75% in Yen) mentre i Mercati Emergenti hanno riportato complessivamente un risultato negativo di circa il 3% in USD, zavorrati in particolar modo dalla debolezza del mercato cinese.
Il 2022 presenta un quadro maggiormente complesso, dato che l’economia globale si trova in una fase di ripresa ma con maggiori elementi di incertezza. L’easing monetario anche se supportivo sta diminuendo man mano che l’inflazione si dimostra più duratura di quanto inizialmente sperato; i rendimenti delle obbligazioni potrebbero pertanto muoversi al rialzo influenzando indirettamente i multipli e le valutazioni dell’azionario. Si profila quindi un possibile aumento della volatilità, con i mercati combattuti tra l'incertezza sanitaria (variante Omicron e misure di contegno) e segnali di politica monetaria e fiscale via via meno accomodanti.
Dal punto di vista macro, anche se l’incertezza pandemica complica lo scenario di crescita nel breve è tuttavia necessario sottolineare che, diversamente dall’uscita da precedenti crisi, permangono importanti fattori di sostegno all’espansione, specie nelle economie avanzate: solidità dei bilanci familiari, robusto ciclo degli investimenti beneficio della produttività (vedi piano USA relativo alle infrastrutture ed Recovery Plan europeo) e risparmi accumulati da parte sul fronte privato.
Dal punto di visto micro sono arrivate buone notizie nella più recente stagione degli utili sia in USA che in Europa. Gli utili aziendali hanno sorpreso al rialzo e, aspetto forse ancora più importante, le indicazioni prospettiche per il 2022 restano positive, sebbene le preoccupazioni relative alla compressione dei margini e l'aumento dei costi di produzione possano creare qualche problematica alle aziende con minor pricing power nei prossimi mesi. Riteniamo comunque che le società siano ben posizionate per rispettare queste previsioni. Nel momento in cui scriviamo inoltre, il rapporto Price to Earning stimato nel 2022 per l’MSCI WORLD è compreso tra il 19X e il 20X: un livello storicamente elevato ma che consideriamo sostenibile nell’attuale contesto di mercato anche se riconosciamo che la recente impennata dei rendimenti obbligazionari potrebbe portare ad un aumento della volatilità nelle prossime settimane. In sintesi, la situazione resta costruttiva per comparto azionario a medio termine e crediamo che le performance e i prezzi delle azioni continueranno ad essere sospinti dagli utili, dai dividendi e dai buyback. Nel breve tuttavia confermiamo il nostro atteggiamento orientato alla cautela, poichè i listini internazionali dopo le recenti performance positive potrebbero restare vulnerabili all'aumento dell'inflazione, a sviluppi pandemici imprevisti, alle difficoltà sul fronte della supply chain e reagire in modo eccessivo alle azioni di politica monetaria messe in atto dalla principali Banche Centrali (soprattutto Fed). In ottica relativa per questi motivi, manteniamo il nostro posizionamento orientato alla neutralità sugli USA, viste le caratteristiche maggiormente difensive e qualitative del mercato americano rispetto ad altre geografie.
Nonostante la forte sottovalutazione raggiunta dal Vecchio Continente nei confronti degli USA e le buone attese sugli utili, l'attuale fase pandemica e la crescita esponenziale dei contagi ci fanno ancora propendere per un posizionamento neutrale sull’Europa. Manteniamo infine l'esposizione neutrale anche al mercato Giapponese e sui Mercati Emergenti in attesa di verificare di gli effetti congiunturali degli stimoli messi in atto dalle compagini governative e tenendo conto per gli emerging market anche del forte gap valutativo raggiunto nei confronti dei paesi sviluppati. Per quanto riguarda il posizionamento settoriale manteniamo il sovrappeso sui Finanziari in vista del cambio di politiche monetarie da parte delle principali banche centrali (FED e BCE) anche se con progressiva gradualità.
Tra i difensivi confermiamo la positività sull’Health Care viste le caratteristiche «Quality» e le valutazioni ancora a sconto rispetto all’MSCI World. Manteniamo alla positività anche le Utilities che per motivi fondamentali e caratteristiche strutturali di settore (transizione energetica) potrebbero ora recuperare parte del terreno perso durante il 2021 nei confronti del mercato. In termini di stile, con l’aumento delle pressioni inflazionistiche il fattore Quality dovrebbe essere favorito rispetto al Growth e tenuto conto del’irripidimento della curva dei tassi continuiamo perciò a bilanciare l’esposizione dei portafogli verso aziende con buoni fondamentali e redditività elevata con posizioni più cicliche e caratteristiche “Value”.