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Elezioni italiane, ulteriore spunto per la diversificazione dei portafoglio

Il 2022 è un anno che difficilmente verrà dimenticato.

Tra guerra, ritorno dell’inflazione e rialzo dei tassi, e uno scenario nazionale e internazionale ancora incerto.

La chiusura delle attività e le successive riaperture hanno generato shock dal lato dell’offerta, ponendo così le basi di un ciclo verso la deglobalizzazione. In aggiunta, il forte aumento dei prezzi energetici ha spinto l'inflazione a toccare livelli record, soprattutto in Europa, dove mediamente è intorno al 9%. L’economia europea inoltre appare più vulnerabile a causa della vicinanza con le aree del conflitto e della dipendenza energetica dalla Russia.

Si aggiunge allo scenario anche l’incertezza della politica italiana, con la fine del governo di Mario Draghi e l'arrivo delle elezioni del 25 settembre. La notizia ha sin da subito avuto conseguenze sullo spread tra btp e bund tedesco, con il differenziale di rendimento tra i titoli di stato tedeschi ed italiani che si è portato ben oltre la soglia dei 200 punti.

L’incertezza verso la situazione Italia è legata anche al periodo della votazione che è alquanto insolito e unico nella storia italiana, in quanto nel periodo autunnale il governo in carica è tipicamente chiamato ad adempiere a delle scadenze importanti, tra cui la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF) e il Disegno di Legge di Bilancio per l’anno successivo. A questi si aggiungono oggi gli impegni legati al PNRR per cui è previsto il conseguimento di 55 obiettivi nel corso di questo secondo semestre per poter ricevere la prossima rata di circa 22 miliardi di euro.

Tuttavia, in questo scenario, non bisogna escludere anche degli aspetti positivi di supporto, in particolare da parte della nostra Banca Centrale Europea. In primis il recente annuncio sul nuovo scudo anti-spread (Transmission Protection Instrument o TPI): si tratta di uno strumento finalizzato ad evitare speculazioni sui titoli di stato dei paesi europei la cui sostenibilità del debito venga messa a rischio. O ancora il piano proposto per affrontare la crisi energetica.

Orizzonte temporale e diversificazione di portafoglio per affrontare i momenti di crisi

In questo contesto le fluttuazioni di mercato possono generare temporanee riduzioni di valore degli investimenti, innescando potenziali atteggiamenti impulsivi ed irrazionali da parte degli investitori, dettati tipicamente dall’avversione alle perdite e dall’incapacità di elaborare possibili prospettive future. 

Un buon approccio da adottare è quello di portare l’attenzione all’orizzonte temporale dei propri investimenti ed alla diversificazione. La diversificazione in particolare implica la distribuzione del proprio patrimonio in una varietà di classi di attività differenti (azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, altro) con una diversificazione sia in termini di settori che di geografia su paesi con caratteristiche diverse, bilanciando così il rischio totale del portafoglio di investimento e limitando l’esposizione ai rischi specifici propri di una singola attività. Infatti, investire in strumenti diversi tra di loro permette di limitare potenziali perdite e ottenere performance più costanti e sostenibili nel tempo, equilibrando i movimenti dei singoli strumenti.

Tuttavia, indipendentemente dal grado di diversificazione applicato, non bisogna escludere l’esistenza di rischi di mercato che non possono essere eliminati quali, ad esempio, nello scenario attuale, il cosiddetto “rischio Italia” che sta sempre più risuonando sui mercati finché non sarà più chiara la futura direzione politica e la determinazione da parte del nuovo esecutivo a perseguire un piano di riforme.

Quello dell’Italia, come altri rischi che possiamo definire temporanei, devono sempre essere valutati in coerenza con il proprio orizzonte temporale di investimento. E’ importante quindi non farsi prendere dal panico effettuando scelte guidate più dal contesto di breve termine che dai propri obiettivi. 

Per effettuare scelte consapevoli è importante quindi confrontarsi con il proprio consulente per ragionare se e come effettuare interventi sul proprio portafoglio in considerazione del proprio profilo di rischio ed orizzonte temporale.

 

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