Bond Update - Settembre
Probabile avvio prudente del tapering negli USA entro fine anno.
· Nel corso del mese i rendimenti dei governativi, dopo un iniziale movimento al ribasso, si sono mossi in marginale rialzo soprattutto negli Stati Untiti Uniti
· Manteniamo un’impostazione neutrale con moderata negatività sul rischio tasso; nel comparto corporate manteniamo un’impostazione complessivamente neutrale così come nel comparto degli emergenti
Nel corso del mese i rendimenti dei governativi, dopo un iniziale movimento al ribasso, si sono mossi in marginale rialzo soprattutto negli Stati Untiti Uniti. L'attenzione degli investitori è rimasta focalizzata da una parte sulla possibilità che la Federal Reserve si stia preparando al ritiro del suo maxi programma di acquisto titoli e dall’altra sulla diffusione della variante Delta del Covid-19 e sulle possibili ripercussioni che potrà avere sull'andamento dell'economia globale, a cui si sono aggiunte le tensioni geopolitiche legate alla crisi in Afghanistan.
Nell’atteso video discorso al simposio dei banchieri di Jackson Hole (Usa), il Presidente Powell ha confermato che l’inizio del tapering, la riduzione degli stimoli monetari Fed, è «possibile» entro la fine dell’anno. Ma un intervento troppo prematuro potrebbe rivelarsi «molto dannoso», visto il clima di incertezza alimentato da debolezze nell’economia Usa e la proliferazione della variante Delta . Powell non ha comunque fornito una tabella di marcia precisa per l’allentamento degli acquisti della Fed, pari oggi a 120 $mld mensili, e ha sottolineato che il cosiddetto tapering non «è un segnale diretto di un vicino aumento dei tassi di interesse». Nel complesso è stata confermata una linea di apertura prudente alla riduzione degli acquisti. Sul tema inflazione la recente fiammata genera preoccupazione ma Powell ha confermato la convinzione che l’aumento sia transitorio.
Il Presidente ha rimarcato i progressi del mercato del lavoro, «migliorato più del previsto», ma ha ribadito che la disoccupazione è ancora troppo elevata. In Europa dai verbali dell’ultima riunione di luglio della BCE pubblicati settimana scorsa, è emerso che la ripresa dell'economia europea "sta procedendo" ma con sempre maggiore evidenza di vincoli di offerta. Allo stesso tempo, la diffusione di nuove varianti Covid ha continuato a essere una delle principali preoccupazioni per la ripresa economica globale e dell’area dell’euro. I verbali confermano che nel corso della riunione è stato anche "reiterato che mantenere condizioni di finanziamento favorevoli su tutti i settori per la durata della crisi pandemica resta essenziale perché l'attuale rimbalzo si trasformi in un'espansione durevole e per contrastare gli impatti negativi della pandemia sull'inflazione". Dopo una relativa stabilità nel corso del mese anche i tassi dei governativi europei si sono mossi in marginale rialzo nelle ultime sedute al traino di quelli americani, complice anche alcune dichiarazioni ottimistiche di revisione della crescita della zona euro da parte del vice presidente della Bce Luis de Guindos e della ripresa dell’attività sul primario nelle prossime settimane.
A livello macro i recenti indicatori anticipatori (seppur in territorio espansivo) segnalano nel complesso un rallentamento della crescita mondiale dai livelli esplosivi registrati nelle fasi di riapertura, con ritmi ancora sostenuti anche nella seconda metà del 2021. L’attività mondiale dovrebbe raggiungere un picco tra il secondo e terzo trimestre del 2021, con divergenze tra paesi dovute al controllo della pandemia, ai tempi di riapertura e al ciclo delle scorte industriali. In questo contesto ancora costruttivo e di crescita globale più moderata, manteniamo un’impostazione neutrale con moderata negatività sul rischio tasso; ci attendiamo una graduale normalizzazione dei rendimenti soprattutto negli USA, in quanto a nostro avviso i livelli attuali non sono consistenti con i fondamentali macroeconomici, in presenza comunque delle banche centrali che continueranno a mantenere un regime di tolleranza al fine di accompagnare in maniera proattiva l’attuale fase di ripresa economica.
Nel mercato del credito gli indici hanno registrato performance nel complesso vicine alla parità con quelli Investment Grade che hanno risentito del recente marginale rialzo dei tassi. Gli spread si sono mossi in range contenuti consolidando al ribasso in un contesto di volatilità ancora molto compressa. In coerenza con il nostro scenario centrale ancora costruttivo manteniamo sul credito una giudizio complessivamente neutrale con l’asset class supportata dal miglioramento dei fondamentali, con la componente IG più vulnerabile alla graduale normalizzazione dei rendimenti. Sul debito emergente manteniamo un’impostazione neutrale; tuttavia, vista l’elevata sensibilità dell’asset class alla normalizzazione al rialzo dei rendimenti dei governativi USA, una loro accelerazione potrebbe portare ad un contesto di maggior volatilità, legato anche ad un peggioramento della situazione pandemica nell’area.