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Bond Update - Giugno

Bond UpdateGiu

Nel corso del mese le Banche centrali nei Paesi avanzati hanno assunto una retorica sempre più “falco” confermando la loro determinazione a contrastare le dinamiche inflattive e stabilizzare le aspettative nonostante i rischi crescenti per la crescita globale.

La Banca centrale americana, nei verbali della riunione appena pubblicati, ha confermato la guidance di breve termine, indicando che rialzi di 50 punti base saranno probabilmente appropriati nelle prossime due riunioni. Non si è ancora formato un consenso sugli interventi da attuare oltre l’orizzonte delle "prossime due riunioni". 

Anche l’approccio di Francoforte, sicuramente più improntato alla cautela, sta iniziando comunque a segnalare un cambiamento di rotta.  C’è molta attesa per la riunione della Banca Centrale Europea del prossimo 9 giugno, quando le nuove stime aggiornate al 2024 rivedranno al rialzo l’inflazione e al ribasso la crescita economica. La Presidentessa Lagarde ha scelto tuttavia di anticipare le possibili decisioni dei prossimi Consigli, indicando come probabili due rialzi consecutivi del tasso sui depositi alle riunioni di luglio e settembre. Si concluderebbe così dopo otto anni la politica di tassi negativi nell’area dell’euro, come ormai ampiamente scontato dai mercati. La Lagarde ha spiegato che questa normalizzazione è giustificata dal cambiamento di regime inflattivo dovuto a fattori strutturali e ciclici. Non ci sono più infatti i rischi deflattivi del decennio precedente alla pandemia, quando l’inflazione media nell’area euro non superava l’1%. Si prospetta invece un ritorno stabile dell’inflazione a valori pari almeno a 2% per diversi fattori, quali la spinta delle materie prime e i costi della transizione energetica e della de-globalizzazione

In tale contesto i rendimento sia in America che in Europa hanno consolidato al rialzo nella prima parte del mese del mese per poi ritracciare marginalmente nelle ultime sedute, soprattutto negli USA. Dopo mesi di revisione al rialzo delle aspettative su inflazione e tassi ufficiali, gli investitori stanno spostando l’attenzione sull’impatto che la restrizione monetaria avrà sulla crescita economica, preoccupati per un rallentamento della crescita globale per i prossimi trimestri in un contesto geopolitico ed economico ancora incerto, soprattutto in Europa.

Nel complesso le curve si sono marginalmente appiattite complice la retorica più hawkish delle banche centrali e il risk off prevalso sugli asset rischiosi, che ha favorito gli acquisti sulla scadenze più lunghe. Nell’area euro le curve del mercato monetario scontano un rialzo dello 0,25% per ognuna delle successive riunioni, per un totale di 100bps da qui a fina anno. La carta italiana si è mossa in linea ai peers periferici, appesantita sia dal contesto di rialzo tassi (più penalizzante per gli Stati ad alto debito) che dalla prospettiva di minor supporto monetario per il piano di riduzione degli acquisti da parte della Banca Centrale Europea.

Al momento rimane comunque evidente la divergenza di politica monetaria tra Fed e BCE, con Francoforte che per il momento lascia trapelare ancora un approccio graduale e “data dependent” in vista delle prossime stime macroeconomiche di giugno.

Sul rischio tasso manteniamo un’impostazione neutrale con moderata negatività, con una preferenza in termini relativi/tattici per la curva americana rispetto a quella europea.

Nel mercato del credito gli spread hanno consolidato al rialzo con le valutazione che si sono portate sopra le medie storiche, in un contesto di maggior volatilità. I principali indici di credito si apprestano a chiudere il mese ancora con performance sotto la parità complice il contributo negativo degli spread e dei tassi che hanno consolidato al rialzo seppur con una minor accelerazione. Sul credito manteniamo un approccio cauto in un contesto macro e geopolitico ancora incerto, Manteniamo un giudizio neutrale/negativo anche sul debito emergente, in quanto l’asset class è più vulnerabile alle dinamiche di sentiment globale e di risk off/risk on oltre che ai rischi idiosincratici.

 

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