L’intervento dei policy maker dai due lati dell’Atlantico ha calmierato le tensioni bancarie del mese di marzo, con conseguente stabilizzazione dei rendimenti governativi e saldo positivo per i mercati azionari.
Le banche centrali sono dunque libere di proseguire la stretta monetaria, in uno scenario di inflazione ancora lontana dai target. Il Fondo Monetario Internazionale mette però in guardia dalle possibili ripercussioni macroeconomiche della rientrata crisi bancaria, prospettando un diffuso rallentamento dell’economia per tutti i paesi avanzati e segnalando rischi recessivi. Occhi puntati sulla earning season, con aspettative al ribasso da parte degli analisti ma molto diversificate tra i diversi settori.
In evidenza:
1) Stabilizzazione dei rendimenti governativi in area 3.50% per il Treasury decennale e 2.30% per il Bund;
2) Performance dell’azionario positiva da inizio anno, con ritorni totali a doppia cifra per gli indici europei;
3) Probabile ultimo rialzo dei Fed Funds di un quarto di punto al 5.25%, a fronte di un’inflazione di fondo ancora vicina al 5.5%.