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Perchè investire in alternativi - benefici, criticità e la corretta consulenza

Scritto da EA SIM | 04 settembre 2023

In un contesto economico fortemente sfidante, caratterizzato da tensioni inflattive e geopolitiche così come da politiche fiscali e monetarie meno accomodanti, è diventato complesso per gli investitori ricercare rendimenti nelle forme più tradizionali di investimento.

Gli investimenti di tipo alternativo appaiono quindi sempre più interessanti agli occhi degli investitori istituzionali, ma anche privati, per una serie di diversi vantaggi:

  • Approccio di investimento trasformazionale che combina ricerca tematica e creazione di valore e che può aiutare gli investitori ad affrontare in modo innovativo il contesto attuale

  • Numerose opportunità di investimento in mercati o settori che non sono disponibili attraverso investimenti tradizionali, permettendo agli investitori di soddisfare le esigenze di economie in evoluzione e che stanno guidando il cambiamento.

  • In grado di attenuare l’impatto della volatilità di mercato e offrire protezione dall’inflazione.

  • Maggiore ed efficiente diversificazione di portafoglio e bassa correlazione con gli strumenti tradizionali e quindi meno influenzabili dai rischi sistemici.

  • Possibilità di conseguire obiettivi di investimento di lungo termine per via della minore liquidità che li caratterizza, evitando così agli investitori di effettuare scelte di gestione dettate dalle emozioni specie nelle fasi di maggior stress dei mercati.

  • In grado di generare rendimenti potenzialmente superiori a quelli degli asset tradizionali, a fronte del mantenimento dell’investimento per periodi temporali medio-lunghi.

D'altra parte, ci sono anche alcuni aspetti da attenzionare quando si sceglie di investire in alternativi:

  • Rischio liquidità: in quanto esistono forme di investimento di tipo alternativo non accessibili in borsa come quelli in PMI non quotate o start-up caratterizzate da un elevato potenziale di crescita, il che li rende difficili da acquistare o vendere in caso di necessità. Inoltre, i fondi hedge o di private equity possono prevedere delle restrizioni sulla liquidità che impegnano gli investitori per un lungo periodo di investimento. 
  • Difficoltà di valutazione: a differenza degli investimenti tradizionali, gli alternativi non hanno prezzi di mercato ufficiali ma sono soggetti a variazioni significative, il che rende più complesso determinare il valore di questi investimenti e l’impatto sulle valorizzazioni di portafoglio.
  • Rischio capitale: è conseguenza della lunga duration degli investimenti privati e del fatto che il rendimento atteso dall’investitore sarà reale solo nel momento della liquidazione degli investimenti
  • Minimi di investimento elevati: questa tipologia di investimento è stata inizialmente strutturata per investitori istituzionali, a fronte anche dei rischi associati, prevedendo quindi soglie di accesso molto elevate (10 €mln). Tuttavia, la comparsa delle piattaforme digitali per la clientela retail permette oggi soglie di sottoscrizione più contenute (da 25 €k).
  • Minor regolamentazione e trasparenza: attualmente, gli investimenti alternativi sono meno regolati rispetto agli asset classici anche se sono in atto importanti sviluppi normativi a livello europeo per incrementare la trasparenza, l’efficienza e la sostenibilità di questo tipo di investimenti.
  • Accessibilità dei gestori: spesso si riscontrano difficoltà nell’identificare, selezionare e accedere ai migliori gestori sul mercato (in quanto spesso eccessivamente sottoscritti e/o riservati agli investitori istituzionali esistenti).

Oggi, investire in private assets si sta rivelando una scelta opportuna per gli investitori che hanno una comprensione approfondita dei mercati e sono disposti a sopportare il rischio aggiuntivo associato a questi asset, in quanto riescono ad apprezzare maggiormente il valore diversificante di questa forma di investimento. Tuttavia, un investitore privato che sceglie di investire in private asset deve essere posto nelle condizioni di comprendere appieno la tipologia e le dinamiche che sottendono il tipo di investimento che si va a effettuare. In questo ambito è dunque fondamentale l’appoggio di un consulente/banker di supporto al cliente su aspetti quali:

  • Fissare gli obiettivi dell’investitore rispetto alle proprie esigenze e quindi avere una pianificazione finanziaria corretta dal punto di vista dell’impostazione.

  • Prendere in considerazione il patrimonio complessivo del cliente dedicando ai private asset una porzione tanto più grande quanto maggiori sono le disponibilità complessive investibili.

  • Valutare la propensione al rischio dell’investitore così da costruire un portafoglio multi-asset calibrato.

  • Garantire la massima trasparenza rispetto gli strumenti inseriti in portafoglio e le operazioni effettuate poiché, soprattutto nelle fasi di alta volatilità, il cliente vuole avere un quadro ben chiaro della sua posizione.

     
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