Le ultime due settimane hanno osservato un calo generalizzato dei mercati azionari, trainato dai settori
energetici e finanziari e al netto di ampie differenze settoriali.
L’azionario trova tuttavia sostegno dai risultati sugli utili aziendali relativi al primo trimestre dell’anno, che hanno battuto le stime degli analisti. La Banca Centrale Europea ha proseguito la stretta monetaria, innalzando i tassi ufficiali di 25 punti base e ribadendo che i rialzi non sono conclusi. Al contrario, dopo il rialzo di questa settimana, la Federal Reserve ha aperto alla possibilità di una pausa prolungata. A determinare le prossime mosse della banca centrale americana saranno in particolare i dati sull’impatto della restrizione monetaria già effettuata e sulla restrizione creditizia, accentuata dai recenti episodi di dissesto delle banche regionali americane.
In evidenza:
- rialzo di 25 punti base da parte della Fed, che apre ad una pausa, e della BCE, che annuncia nuovi rialzi;
- penalizzazione del comparto delle banche regionali americane, con timore di nuovi episodi di
dissesto da parte degli investitori;
- sovra-performance del growth, con una tecnologia che beneficia della prevista moderazione dei
rendimenti;
- stabilità dei mercati obbligazionari,