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Intervista Simone Da Dalt aggiornamento mercati 3' TRIMESTRE

Scritto da Simone Da Dalt | 07 ottobre 2024

Guarda l'intervista a Simone Da Dalt all'Investment Week, iniziativa di grande successo prodotta da Class CNBC; un panel di oltre 100 esperti di gestione consiglia i risparmiatori sulle scelte da fare in questo inizio anno di incertezze.  

Il 7 ottobre Simone Da Dalt, Head of investment Solutions di Euromobiliare Advisory SIM, è stato intervistato da Elisa Piazza alla trasmissione "Caffè affari", celebre appuntamento mattutino con tutte le ultime informazioni dal mondo riguardanti l'economia e la finanza.   
 
Simone Da Dalt nel corso dell'intervista ha trattato i seguente temi:
  • Commento ai dati sul lavoro USA e conseguenze sullo scenario Macroeconomico e sulle prossime mosse sui tassi delle Banche Centrali.
  • View sul mercato azionario cinese alla luce delle manovre di politica monetaria della PBOC e delle iniziative annunciate dopo il Politburo della scorsa settimana.
  • Posizionamento Easim di portafoglio attuale alla luce anche delle incertezze geopolitiche (Medio Oriente) e delle prossime elezioni americane.

II market-mover da tenere in considerazione

1) FED:

Il dato sul mercato del lavoro americano di venerdì 4 ottobre ci conferma che l'economia USA ci sorprende positivamente, riuscendo a gestire in modo efficace il soft-landing;  Powell aveva parlato di un taglio dei tassi utile a supportare la longevità del ciclo. I dati sono positivi per il mercato azionario, un po' meno per quello obbligazionario, che si era già portato avanti nello scontare dei tagli dei tassi più profondi  di quello che la FED ci aveva detto, a testimoniare una maggiore cautela sui tagli dei tassi nella riunione di novembre.

Ma un dato solo non basta, bisogna tenere in considerazione anche altre variabili che impattano in portafoglio:

2) Escalation  della tensione in Medio Oriente e prezzo del Petrolio:

L' escalation ha un impatto nel mercato e sul prezzo del petrolio. Relativamente all'aumento del prezzo del petrolio, circa +8% nell’ultima settimana e circa +5% nell’ultimo mese, sembra non essere sufficiente ad alimentare una nuova inflazione anche se contribuisce a togliere un importante elemento di moderazione, che nell’ultimo anno ha portato al calo dell’inflazione americana ed europea. Se si guarda alle aspettative d’inflazione degli investitori, espresse dai mercati finanziari ad esempio nei titoli indicizzati, non si sono mosse dal circa 2.5%. Il rischio sarebbe naturalmente maggiore se l’aumento proseguisse nei prossimi mesi – ad esempio con interruzione dell’offerta iraniana – ma anche in questo caso l’impatto sui prezzi dipenderà dalla risposta di altri produttori e dalla capacità delle imprese di traslare gli aumenti energetici sui prezzi finali, cosa oggi da considerare più difficile perché la domanda di consumi, come quelli europei sembra in calo. Se l'escalation su siti petroliferi o azioni da parte dell'Iran sullo stretto di Hormuz, dovessero fare alzare i prezzi del petrolio per qualche mese, questo avrà un impatto più importante in portafoglio; è da monitorare giorno per giorno.

3) Elezioni USA come impattano sulle scelte di portafoglio:

Complici i dati macroeconomici e le tensioni geo-politiche sopra elencate, oggi le elezioni USA non sono ancora considerabili come market-mover, il tema elezioni politiche è molto enfatizzato prima delle elezioni; servirà una maggioranza al congresso, dei programmi chiari e ad oggi non lo sono ancora, le elezioni saranno maggiormente market mover nei prossimi giorni. In questa fase i portafogli devono essere costruiti tenendo in considerazione maggiormente i driver geopolitici. Nonostante la volatilità estiva rimanga importante, il peso nella tecnologia e in particolare dell'AI rimane considerevole, a questo settore più tipicamente di carattere growth, affianchiamo settori più di qualità come le utilities, in quanto settori sensibili ai tagli dei tassi,  che beneficiano e devono lavorare molto sul fabbisogno energetico e tech. Interessante il settore della salute, soprattutto americano, che beneficia di trend di lungo periodo come l'invecchiamento della popolazione e come settore ad alta intensità. "Ci piacciono" meno i settori più ciclici come gli industriali, in quanto in Europa permane della debolezza nel settore manifatturiero, e anche i consumi di base degli USA, per una progressiva riduzione dei margini.

Analisi Settoriale: 

In queste settimane è importante considerare l'analisi settoriale, nel complesso dal punto di vista geografico la preferenza è sui mercati sviluppati, in specifico USA da dove arriva la crescita più forte anche in termini di utili societari: l' Europa è alle prese con un politica di crescita molto contenuta, inoltre i mercati emergenti in particolare la Cina sono alla prese con un rallentamento economico.

In Cina, le misure che ha implementato la banca centrale cinese vanno nelle direzione di sostenere il settore immobiliare, a supporto dei redditi e consumi, e di stabilizzare la crescita per raggiungere  quegli obiettivi di tassi di crescita del 4-5-6% a cui ci ha abituato negli anni; bisognerà vedere quanto di questa crescita verrà poi tradotta nei mercati con positività. Da una parte il focus dei policy maker cinesi è di stimolare la produzione, e poi la domanda di creazione di un mercato interno. Ricordando che il mercato cinese è influenzato dal controllo politico, bisogna considerare che sono temi strutturali molto di lungo periodo. Suggeriamo di investire in Cina attraverso piani di accumulo, o in modo diversificato.

Mercato Obbligazionario: gestirlo tatticamente.

L' avvio di un ciclo espansivo è destinato a supportare un mercato obbligazionario, che si era già spinto molto avanti, è quindi necessario sfruttare questo momento di debolezza,  soprattutto sull'obbligazionario governativo per comprare bene accumulando duration, per avere un un portafoglio sovrappesato;  il credito continua a piacere, poichè il rendimento incorporato in questa asset class rimane molto interessante (carry) anche alla luce della solidità dei bilanci delle aziende; Infine il subordinato finanziari europea, e il debito emergente, che beneficia di  economie monetarie più accomodanti e dell'economia cinese.

Mese di ottobre volatile:

Anche settembre statisticamente dovrebbe essere negativo, ma in realtà è risultato un mese positivo, stessa cosa potrebbe accadere ad ottobre, che è partito più volatile, dovuto al tema geopolitico, all' incertezza macro (indebolimento dell' economia americana) e ci terrà compagnia anche per il tema incertezza elezioni USA; è probabile che rimanga cmq un mese volatile, non per forza negativo,


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