I Paesi emergenti negli ultimi anni hanno avuto una crescita esponenziale rispetto ai mercati già sviluppati e questo ha portato le loro economie a pesare molto di più sul PIL Mondiale.
Si è passati infatti dal 37% del 1980 ad una previsione che li vedrà presto raggiungere il 60%.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la crescita di questi mercati dovrebbe essere circa tre volte superiore a quella dei mercati sviluppati almeno fino al 2024.
I paesi emergenti sono tendenzialmente interessati da maggiore volatilità, che riflette una potenziale fragilità politica di alcuni di questi e la minor diffusione delle infrastrutture rispetto ai paesi sviluppati.
Tra gli analisti c’è sempre stato un certo dibattito su quali siano i paesi emergenti, ma in generale si può convenire che per rilevanza del PIL tra i principali ci siano: Cina, India, Brasile, Russia, Messico, Indonesia,Turchia, Arabia saudita, Taiwan e Thailandia.
Tutti questi paesi hanno registrato un PIL nel 2019 superiore ai 500 $ mld.
Per aree geografiche possiamo localizzare i paesi emergenti in Africa, in Europa Orientale, in America latina, in medio oriente, in Russia ed in alcuni paesi del sud est asiatico.
Nel 2000 il PIL della Cina ammontava a 1.211 miliardi di dollari contro i 10.250 miliardi degli Stati Uniti: nel 2019 valeva 14.200 miliardi contro i 21.200 degli USA. La Cina è cresciuta 6 volte più velocemente rispetto agli Stati Uniti.
Gli alti tassi di sviluppo del paese hanno portato il colosso cinese a diventare la seconda economia mondiale, assumendo un ruolo di primaria importanza in molti settori. A favorire questo processo di crescita del paese sono state le riforme economiche e sociali, nonché un’apertura dell’economia di Pechino verso l’estero.
Nel corso degli anni, la percezione della Cina è radicalmente cambiata da ‘produttore a basso costo’ per l’Occidente, a motore della crescita globale dove lo sviluppo dei consumi interni rappresenta un elemento trainante.
Diversi sono gli elementi che fanno guardare alla Cina con attenzione in particolare il fatto che il governo cinese continui a lavorare su piani di investimento strategico che pongono il paese all’avanguardia nelle tecnologie del futuro come la raccolta e la gestione dei big data, la tecnologia 5G e l’intelligenza artificiale.
“La svolta green”: anche i temi della salute e dell’ambiente rappresentano alcune delle priorità, infatti la Cina svolge già ora un ruolo di primo piano nella green economy, dove ad oggi il più grande produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici è cinese con una quota del mercato globale pari al 24%.