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Focus biodiversità: misure e opportunità d’investimento a tutela della natura

Scritto da EA SIM | 29 maggio 2023

Il termine «biodiversità» descrive la varietà e la variabilità di tutti gli organismi viventi, nelle loro diverse specie e macrosistemi di appartenenza (acquatici, terrestri e marini).

 Si distinguono tre diversi tipi di biodiversità: genetica (definisce la totalità del patrimonio genetico), di specie (ricchezza di specie presenti in un territorio/habitat) e di ecosistema (numero di diversi habitat/ecosistemi nei quali gli organismi vivono).

La biodiversità è un importante indicatore dello stato di salute e benessere del pianeta. Tuttavia, oggi stiamo assistendo a una sua rapida diminuzione, imputabile principalmente a un’attività umana incontrollata. Il rischio concreto è quello che potrebbero verificarsi danni irreversibili agli ecosistemi dai quali dipendiamo, provocando profondi impatti sulla nostra vita quotidiana e sull’ambiente. La perdita di biodiversità non è dunque una mera questione ambientale, in quanto è in grado di minare lo sviluppo economico e sociale a livello globale.

Secondo le stime dell’UNEP (United Nations Environment Programme), a livello pro capite, la nostra riserva globale di capitale naturale è diminuita di circa il 40% rispetto i primi anni Novanta. Dunque, la prosperità ottenuta negli ultimi decenni è stata ottenuta ad un costo devastante per la Natura. Da qui l’esigenza di un impegno concreto e sostenibile a riguardo della natura al fine di favorire l’equilibrio dell’intero ecosistema Terra.

Le principali cause della biodiversità:

  • Deforestazione: il disboscamento delle foreste e altri interventi di modifica dell’uomo delle aree naturali porta all’estinzione delle specie viventi in determinati habitat, in quanto questi vengono inevitabilmente compromessi.
  • Sovra-sfruttamento delle risorse naturali: l’uomo sta sfruttando le risorse della Terra a un ritmo superiore a quello con cui possono essere reintegrate, generando impatti negativi sugli ecosistemi. Infatti, per soddisfare la domanda attuale di risorse naturali sarebbero necessarie 1,75 Terre.
  • Inquinamento: l’inquinamento legato alle attività umane impatta profondamente la salute dei cicli vitali fondamentali per il funzionamento globale dell'ecosistema Terra.
  • Urbanizzazione: la progressiva crescita degli spazi urbani sta cambiando sempre più gli assetti geografici e ambientali provocando una riduzione delle aree verdi, inquinamento e omogeneizzazione delle comunità viventi.
  • Cambiamento climatico: il riscaldamento globale è la più grave minaccia alla biodiversità ed è responsabile di eventi metereologici estremi, oltre allo scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello delle acque e il mutamento dei sistemi climatici.
  • Caccia e pesca eccessive: Le attività di caccia e pesca se praticate in maniera eccessiva possono aggravare situazioni già a rischio per la degradazione degli habitat.

Quali sono le azioni concrete a sostegno della biodiversità?

  • Preservazione degli habitat di flora e fauna
  • Decarbonizzazione dei sistemi energetici
  • Ristrutturazione dei modelli di consumo e produzione (es. politiche di prezzo, riciclaggio)
  • Sistemi sostenibili di produzione degli alimenti
  • Cura delle risorse idriche
  • Gestione delle aree protette
  • Maggiori investimenti a supporto della natura

Inoltre, in occasione della 15° Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità di dicembre 2022, è stato raggiunto un accordo storico per arrestare il declino della natura entro il 2050. L’accordo prevede il raggiungimento di 4 obiettivi: riduzione delle minacce alla biodiversità, valorizzazione e conservazione degli ecosistemi, maggiore condivisione delle risorse genetiche e garantire adeguati strumenti (finanziari, scientifici…) a tutte le Parti aderenti per l’attuazione dell’accordo.

L’Unione Europea ha dunque definito una strategia a tutela della biodiversità entro il 2030 a beneficio delle persone, del pianeta, del clima e dell’economia, in linea anche con l’Agenda 2030 dell’ONU. Le aree di intervento sono le seguenti:

  • Protezione della natura: espandere le aree protette al 30% del territorio dell'UE, di cui 1/3 sotto rigorosa protezione
  • Risanamento della natura: assicurare una gestione sostenibile della natura in tutti i settori ed ecosistemi
  • Cambiamenti trasformativi: rafforzare le politiche a difesa della biodiversità, aumentare la consapevolezza collettiva, la ricerca e gli investimenti
  • Supporto globale: stimolare l’impegno per la preservazione della biodiversità a livello globale

 

Come già ribadito precedentemente, il tema della biodiversità ha un impatto materiale sull’attività economica. Difatti, il World Economic Forum (WEF) stima che circa la metà del PIL mondiale (44.000 miliardi di dollari) proviene da società che sono sostanzialmente dipendenti dalla natura. Dunque, contribuire alla preservazione della biodiversità diventa occasione di importanti opportunità. Infatti, sempre secondo il WEF, le imprese in grado di sviluppare soluzioni orientate alla tutela della natura potrebbero potenzialmente: creare valore per 10.000 miliardi di dollari e 400.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.

La biodiversità è ad oggi il tema ESG in più rapido sviluppo a livello globale. È anche uno dei sei obiettivi della Tassonomia Green dell’UE (protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi). Inoltre, secondo uno degli ultimi sondaggi del WEF, la perdita di biodiversità è classificata al terzo posto tra i principali rischi globali. Tuttavia, l’integrazione della biodiversità nel contesto degli investimenti è ancora agli sviluppi iniziali e richiede:

  • Lo sviluppo di un quadro di riferimento dedicato che permetta di fare adeguate valutazioni di biodiversità, anche in termini di impatti e rischi
  • Raccolta e interpretazione dei dati, oltre che di specifici indicatori
  • Sforzi d'impegno ai fini di un'informativa sufficiente e trasparente e di una gestione proattiva della biodiversità

Gli investitori possono dare un contributo importante integrando i principi della biodiversità nelle decisioni di investimento, allocando i capitali a favore della salvaguardia dell’ambiente naturale e valutando la dipendenza delle aziende in portafoglio dal capitale naturale. Investire in biodiversità implica identificare le società in grado di fare la differenza a favore della protezione degli ecosistemi e dell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. La grande maggioranza delle imprese, di qualunque ambito, presenta delle dipendenze con il mondo della natura, ma esistono alcuni settori che hanno un maggiore impatto sulla biodiversità e che dunque sono da monitorare, anche in ottica di potenziale investimento:

  • Agricoltura: il mantenimento della biodiversità nelle colture ha importanti benefici per l’uomo e il pianeta. Inoltre, il supporto al settore agricolo è fondamentale di fronte alla crescita della popolazione mondiale e il raggiungimento del goal n.2 dell’Agenda 2030.
  • Alimentare: settore strettamente legato a quello dell’agricoltura e che richiede aziende innovative in grado di produrre alimenti più sani a ritmi più elevati per rispondere ad una popolazione in aumento e una dieta in evoluzione.
  • Materiali: l’attitudine alla sostenibilità va verso soluzioni che evitino lo spreco e l’utilizzo non essenziale di materiali, garantendo la provenienza da fonti sostenibili e rinnovabili e promuovendone il riutilizzo. Sempre più popolare sta diventando il segmento del packaging sostenibile.
  • Farmaceutico: il mondo vegetale contribuisce allo sviluppo della medicina e alla scoperta di nuovi farmaci in quanto ricche di fondamentali proprietà benefiche. Secondo l’OMS, erbe medicinali ed estratti vegetali sono usati dall’80% della popolazione mondiale.
  • Trasporti: la decarbonizzazione dei trasporti è fondamentale per la riduzione delle emissioni. Cresce sempre più il trasporto elettrico, più ecologico ed efficiente.