Il secondo trimestre si è concluso con un netto recupero dei mercati, grazie a segni di de-escalation con la Cina e alla resilienza delle economie pre-dazi. Investitori ottimisti su impatto dazi grazie a trend inflattivi finora favorevoli. Stati Uniti, area euro e Cina approvano piani fiscali espansivi. Big Beautiful Budget Bill peggiora un trend fiscale già in netto deterioramento.
Punti chiave:AZIONARIO
Le incertezze legate all’entrata in vigore dei dazi su inflazione, crescita e politiche monetarie, unite alle
tensioni geopolitiche in medio oriente continuano a limitare la visibilità sul ciclo. Nonostante ciò gli
investitori hanno mantenuto un approccio costruttivo e ottimismo nei confronti degli asset più rischiosi. In uno scenario così fragile ci aspettiamo nuove fasi di instabilità e possibile volatilità a causa della scarsa visibilità prospettica. Nonostante una stagione degli utili solida nel primo trimestre, le aspettative sulla crescita futura iniziano ad incorporare elementi di incertezza mostrando segnali di flessione nelle stime degli analisti. Avremo maggior chiarezza nelle prossime settimane quando diversi player internazionali alzeranno i veli sui conti del Q2 2025. Questa condizione impone cautela e suggerisce un' ampia diversificazione. Monitoreremo attentamente le dinamiche di mercato, mantenendo un focus primario sia sui rischi (inflazione, crescita) che sulla crescita degli utili a lungo termine, interpretando eventuali fasi di volatilità anche come possibili opportunità di acquisto tattiche. Raccomandiamo di mantenere un’esposizione azionaria in coerenza con il profilo di rischio e l’orizzonte temporale degli investitori e di perseverarla nei propri piani di investimento, poiché le azioni restano la fonte cruciale di potenziale rendimento reale nei portafogli. A livello geografico rimaniamo diversificati: manteniamo l'esposizione sugli Stati Uniti nonostante valutazioni elevate il mercato rimane sostenuto da una buona crescita degli utili, un solido pricing power e margini di profitto elevati. Confermata l’Europa, dove la visibilità su inflazione e politica monetaria risulta più chiara. Oltre ad una banca centrale accomodante, i piani fiscali espansivi saranno supportivi. L'esposizione sui mercati emergenti viene mantenuta in virtù di valutazioni interessanti, finanze pubbliche più stabili ed una potenziale debolezza del dollaro. Confermiamo inoltre la nostra prospettiva positiva sul Giappone. Dal punto di vista settoriale confermiamo un approccio selettivo e prudente, privilegiando un’impostazione Quality/Defensive, in particolar modo in America. Negli USA restiamo positivi su Communication Services. Confermiamo anche il sovrappeso sull'Health Care USA. In Europa, manteniamo una visione favorevole sui Finanziari e confermiamo il sovrappeso sui Communication Services. Confermiamo sia in USA che in Europa il sottopeso sui titoli energetici e su quelli legati al Real Estate.
OBBLIGAZIONARIO
A giugno si è registrata una riduzione delle volatilità sui mercati dei governativi con i rendimenti che si
sono mossi in un trading range con una scarsa direzionalità, in un contesto geopolitico appesantito dalle tensioni in Medio Oriente. Il Treasury statunitense ha beneficiato di una prospettiva di un possibile ritorno all’azione monetaria espansiva della Fed, con i rendimenti che si sono mossi in marginale calo nonostante l’approvazione del Congresso americano della nuova legge di bilancio. La Fed a giugno ha mantenuto un approccio cauto, temendo un aumento dei prezzi al consumo legati al possibile trasferimento dei costi delle tariffe sui consumatori. Pertanto, data anche la robustezza del mercato del lavoro, il FOMC non ha ritenuto opportuno affrettare un taglio dei tassi di riferimento. In Europa i rendimenti sono rimasti nel complesso stabili con le curve che si mantengono ripide e con quella tedesca appesantita dalla recente approvazione della bozza di bilancio per il 2025 e del quadro finanziario per il 2026 che prevedono investimenti record per difesa ed infrastrutture tedesche. Il mercato ha continuato a mostrare propensione al rischio sostenendo i titoli governativi “periferici”, con la carta italiana che ha sovraperformato in relativo gli altri Paesi; in prospettiva prevalgono le attese di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE entro la fine dell'anno. Sul mercato coesistono fattori contrastanti: il peggioramento del trade-off tra crescita ed inflazione come conseguenza della politica commerciale USA vs resto del mondo, e dall’altra le prospettive di espansione dei deficit sovrani con il rischio di un aumento del premio al rischio sulle scadenze più lunghe. Prevale quindi ancora l’incertezza riguardo le future prospettive economiche, contesto che al momento non offre indicazioni chiare sulla futura direzione dei tassi d'interesse.
Nel breve termine, i rendimenti dei titoli di Stato potrebbero infatti rimanere stabili all'interno di un intervallo limitato. La curva dei tassi europea continua a essere preferita rispetto a quella americana, complice un maggior interesse da parte degli investitori per l'Europa vs Stati Uniti ed i recenti dati sull'inflazione europea che permettono una migliore visibilità sulla politica monetaria della BCE.
Nonostante le recenti tensioni geopolitiche nel mese trascorso, il mercato del credito si è mostrato
resiliente con una continuazione del trend di restringimento degli spread, soprattutto negli USA in un clima di maggior i “risk on”. I rendimenti si sono riportati sui minimi dell’anno per le varie componenti dell’asset class con le valutazioni scese sotto le rispettive medie storiche. Gli elevati e crescenti flussi in ingresso sull’asset class hanno ben assorbito un mercato primario che ha registrato volumi record di nuove emissioni.
In un contesto macroeconomico tuttavia ancora incerto, meglio favorire un'allocazione orientata alla qualità con una preferenza per l’area euro, valutando gli acquisti in comparti più rischiosi soprattutto nel caso di un potenziale allargamento degli spread. Circa i Paesi Emergenti il comparto ha beneficiato lo scorso mese di progressivi flussi in ingresso complice la possibilità che la Fed possa riprendere a tagliare i tassi nella seconda parte dell’anno e l’ennesima flessione del dollaro USA. La distensione sul fronte delle tariffe tra Stati Uniti e Cina ha creato un ambiente più favorevole sia per il sentiment che per il commercio globale, allontanando i timori di una recessione imminente. Tuttavia, l'attuale ottimismo degli investitori ha raggiunto livelli elevati, nonostante il quadro macro/commerciale e delle materie prime rimanga al momento incerto.
Il presente documento è stato redatto da Euromobiliare Advisory SIM S.p.A. unicamente allo scopo di illustrare, senza alcuna pretesa di completezza ed esaustività, le caratteristiche principali dei servizi di investimento prestati. Le informazioni contenute nel presente documento sono dirette esclusivamente ai clienti o potenziali clienti, anche mediante loro rappresentanti o delegati, che prendono parte alla presentazione indicata in copertina. Euromobiliare Advisory SIM S.p.A. non assume alcun obbligo di fornire aggiornamenti ovvero di inviare apposite comunicazioni, preventive o successive, qualora si verificassero eventi tali da far ritenere un aggiornamento o una revisione come opportuni. La diffusione, riproduzione e/o distribuzione di tali informazioni, così come la loro rielaborazione da parte dei destinatari del presente documento sono vietate, salva l'espressa autorizzazione scritta di Euromobiliare Advisory SIM S.p.A, la quale non assume alcuna responsabilità nel caso in cui il presente documento venga in qualunque modo immesso, anche in forma elettronica, nella disponibilità di soggetti terzi senza sua espressa autorizzazione. Il presente documento non costituisce un’offerta o un invito ad offrire e non può altresì essere inteso come volto a fornire raccomandazioni o anche soltanto consigli o suggerimenti in merito ad operazioni aventi ad oggetto prodotti finanziari o servizi di investimento propri e/o di terzi. Euromobiliare Advisory SIM S.p.A. non è quindi responsabile per eventuali perdite, spese, danni o minori guadagni che chiunque abbia a sopportare a seguito di qualsivoglia operazione, transazione o scelta di investimento effettuata sulla base delle informazioni contenute nel presente documento.