Rialzo dei rendimenti governativi a massimi pluriennali.
La caratteristica principale del terzo trimestre è stato il rialzo dei rendimenti governativi a massimi pluriennali, uno sviluppo che ha accentuato in settembre la volatilità dei mercati finanziari. Tale rialzo riflette la riduzione dei rischi recessivi, oltre a una rivalutazione della funzione di reazione delle banche centrali che rinviano i tagli dei tassi ufficiali alla seconda metà del prossimo anno. L’espansione prosegue nel breve, ma il protrarsi di condizioni finanziarie restrittive aumentano i rischi per la crescita nel 2024.
EQUITY
Settembre è stato un mese negativo per l’azionario su cui ha pesato l’aumento dei tassi di interesse e i timori sull’andamento dell’economia e dell’inflazione.
Sia Powell (FED) che Lagarde (BCE) hanno segnalato una possibile pausa nella politica dei tassi d’interesse, ma il messaggio di “tassi alti per un periodo prolungato di tempo” ha destabilizzato gli operatori e influenzato negativamente tutte le principali asset class di rischio.
Nei prossimi mesi gli elementi chiave per l’azionario saranno ancora una volta la velocità e gli effetti di trasmissione delle politiche monetarie restrittive e, conseguentemente, l’eventuale impatto sull’economia e la ripresa della produzione globale dal punto di vista micro degli utili aziendali.
Manteniamo quindi l’esposizione all’azionario, valutando possibili fasi di debolezza come opportunità di ingresso, privilegiando maggiormente i titoli di qualità rispetto ai ciclici.
Dal punto di vista geografico, una crescita economica sopra le aspettative e un costante miglioramento della produttività legato al tema dell’Intelligenza Artificiale, ci portano ad esprimere una preferenza relativa per il mercato americano. Dall’altro lato, la continua debolezza cinese, le nuove preoccupazioni legate al suo mercato immobiliare e la decisione di non fornire più alcuni dati economici ci porta a limare l’esposizione ai mercati emergenti. Manteniamo invece in equilibrio il posizionamento su Europa e Giappone per valutazioni fondamentali interessanti.
Dal punto di vista settoriale, manteniamo un’impostazione quality / difensiva. Confermiamo la positività sul settore Healthcare, grazie a valutazioni interessanti ed elevato pricing power e sulle Utilities Europee, beneficiarie di un picco dei tassi. Siamo positivi anche sui Comm. Services Americani, grazie al loro mix industriale molto diversificato con una buona esposizione anche al tema dell’AI. In ottica di bilanciamento, preferiamo il settore dell’Energy europeo, puntando sulla riduzione dell’offerta di greggio dall’Arabia Saudita e dalla Russia. A ulteriore supporto si evidenziano fondamentali a sconto, buyback e dividendi in crescita completano l’attuale quadro favorevole.
BOND
Significativo rialzo dei rendimenti sul mercato dei governativi, soprattutto sulla parte a lunga della curva.
Nel corso del mese di settembre si è registrato un significativo “repricing” al rialzo dei tassi diffuso a livello globale. Il movimento ha riflesso un cambio di percezione relativo alle prospettive sul fronte delle banche centrali che hanno segnalato con determinazione che i tassi ufficiali resteranno a livelli restrittivi per un periodo di tempo più prolungato. I trend inflattivi in fase discendente sono incoraggianti ma la lotta all’inflazione secondo le Banche Centrali non è ancora vinta, allontanando cosi le prospettive di allentamento della politica monetaria.
L’attuale scenario di graduale disinflazione e di rallentamento ciclico a nostro avviso rappresenta ancora un contesto progressivamente favorevole per il rischio tasso. In Europa intravediamo opportunità soprattutto sulla parte a breve della curva, visti gli interessanti livelli raggiunti, e in ottica di normalizzazione sulla curva europea vista la fine del ciclo restrittivo. Manteniamo ancora la preferenza per la curva americana con l’obiettivo di accumulo graduale, oltre che per un tema di redditività assoluta anche in ottica difensiva in caso di eventuali fasi di forte avversione al rischio. Nel mercato corporate gli spread di credito si sono mossi in range contenuti, con le valutazioni che hanno consolidato intorno alle rispettive medie storiche. Confermiamo una preferenza sul segmento IG che continua ad offrire rendimenti storicamente interessanti e valutazioni ancora attrattive, soprattutto per i rating più elevati con scadenze brevi. Manteniamo invece una maggior cautela sul comparto HY, che rimane più esposto a potenziali aumenti di volatilità nel breve legati all’incertezza sull’evoluzione del contesto macro. Nel comparto Emergente conserviamo una view costruttiva, visti i livelli storicamente elevati di rendimento a supporto dell’asset class e con una logica di diversificazione di portafoglio, con una preferenza tattica per la componente in hard currency.