Dopo un primo scorcio d’anno eccezionalmente favorevole, il secondo trimestre ha visto una generale stabilizzazione delle classi di attivo rischiose.
La resilienza del ciclo economico alimenta la fiducia degli investitori sulla sostenibilità dell’espansione. Tuttavia il protrarsi di sorprese al rialzo dall’inflazione USA allontana la normalizzazione dei tassi, spinge al rialzo i rendimenti governativi e prospetta un ciclo di easing contenuto. Azionario asset class favorita ma maggior volatilità dato protrarsi di alti tassi reali e valutazioni estese: investitori devono rivalutare soft landing in contesto di tassi higher for.
AZIONARIO
I mercati azionari globali hanno registrato complessivamente performance negative nel mese di aprile, in un contesto di generale risk-off, con la volatilità - che da entrambe le parti dell’Atlantico - ha subito un repentino aumento dei corsi per poi rientrare nuovamente su livelli vicini ai minimi pluriennali. In questo contesto confermiamo la positività sui mercati azionari nel medio termine, in quanto l’asset class ha dimostrato resilienza sia ai rischi geopolitici, sia ad uno scenario centrale di rallentamento, che ad una inflazione in calo ma stabilmente sopra i livelli di pre-Covid. Nel breve non possiamo comunque escludere prese di beneficio tattiche ed un regime di volatilità più elevato.
Dal punto di vista geografico manteniamo ancora un posizionamento equilibrato tra tutte le geografie. Grazie ad una crescita economica robusta e dati delle trimestrali aziendali incoraggianti rimaniamo investiti sul mercato USA nonostante valutazioni sopra le medie storiche. Manteniamo l’esposizione in Europa principalmente per un tema di gap valutativo verso gli altri mercati sviluppati e per il miglioramento del sentiment degli investitori. Restiamo investiti anche sul Giappone grazie ai fondamentali interessanti, una ripresa in corso nel settore dei servizi ed il proseguimento delle riforme aziendali. Confermiamo infine l’esposizione sui mercati emergenti, principalmente per le valutazioni a sconto, banche centrali più accomodanti e stabilizzazione dell’economia cinese.
Dal punto di vista settoriale ribadiamo la preferenza verso titoli con buona visibilità sugli utili e maggior pricing power, confermando l’impostazione diversificata Quality/Defensive, senza però tralasciare opportunità presenti all’interno dei comparti più ciclici. L’approccio riflette la recente divergenza nell’andamento dell’inflazione, e quindi dei tassi, tra USA ed Europa. In USA, dove l’inflazione si mostra più resiliente, siamo positivi su Materials, anche per sfruttare un ciclo più forte rispetto a quello europeo. Positivi anche su Health Care USA per bilanciare il portafoglio con un settore difensivo troppo penalizzato nell’ultimo periodo. In Europa, dove un taglio dei tassi della BCE a giugno appare meno incerto, privilegiamo settori beneficiari di tassi in calo come Utilities ed Information Technology
OBBLIGAZIONARIO
Sul rischio tasso manteniamo una view positiva supportata a livello globale da una crescita in rallentamento, ma che rimane moderata, e da un’inflazione che continua a scendere sebbene con minor rapidità rispetto al 2023. In relativo, manteniamo una preferenza per il mercato governativo europeo rispetto a quello USA, alla luce del rinnovato dinamismo dell’attività economica americana confrontato con la stagnazione in UE: in un contesto di questo tipo è quindi lecito attendersi un’inflazione potenzialmente più persistente negli Stati Uniti che potrebbe far ritardare i tagli dei tassi da parte della Fed rispetto alla BCE. Riteniamo che il focus dei mercati continuerà a essere l’andamento della crescita e soprattutto dell’inflazione, con la prospettiva di una potenziale maggior volatilità: scenario che può rappresentare un’opportunità per incrementare la duration di portafoglio con un orizzonte di maggior respiro.
Lato corporate bond, gli spread hanno proseguito il trend di restringimento avviato da inizio anno consolidando sui livelli minimi degli ultimi due anni, in un contesto che nelle ultime settimane tuttavia ha registrato una maggior volatilità nel comparto High Yield (HY). Il mercato ha ben assorbito un’attività del primario sostenuta, con i premi sulle nuove emissioni sui minimi storici e prossimi allo zero. Manteniamo la nostra preferenza per il comparto Investment Grade (IG) europeo, soprattutto in ottica rischio/ rendimento. Il mercato HY rimane a nostro avviso meno “a sconto” in termini di valutazioni e più vulnerabile a eventuali ricadute recessive oltre che soggetto a maggior volatilità rispetto all’IG in un contesto di potenziale avversione al rischio. In coerenza con la nostra view positiva sul rischio tasso, nelle nostre selezioni stiamo progressivamente aumentando la duration, mantenendo a livello settoriale ancora un’impostazione difensiva.
Nei mercati emergenti monitoriamo potenziali occasioni di debolezza per incrementare l’esposizione. In termini relativi si mantiene un posizionamento sulla componente in Hard Currency (HC), mentre esprimiamo cautela sul comparto Local Currency (LC) potenzialmente più penalizzato se la resilienza dell’inflazione statunitense portasse la Fed a posticipare nel tempo i tagli senza quindi consentire alle banche centrali locali dei mercati emergenti di iniziare, in modo credibile, un ciclo di taglio dei tassi.