Nel mese di marzo si è tenuta la tanto attesa UN 2023 Water Conference, la seconda conferenza mondiale dedicata all’acqua dopo quella del 1977 che ha introdotto il principio del diritto umano a questa risorsa.
Questa Conferenza ha costituito un’opportunità essenziale per rinnovare l’impegno degli Stati membri verso la preservazione e la gestione delle risorse idriche globali e incentivare il conseguimento del relativo goal n.6 dell’Agenda 2030. I sempre più evidenti cambiamenti climatici, la crescita demografica e l’inquinamento hanno generato una crisi idrica globale che minaccia lo sviluppo sostenibile in termini di benessere umano, salute degli ecosistemi, riduzione della povertà, etc. L’acqua è una risorsa cruciale per molti aspetti della vita ed è dunque importante garantirne la protezione e una corretta gestione affinché tutti possano accedervi in modo equo.
Secondo l’UN World Water Development Report 2023, pubblicato in occasione della Conferenza di marzo, il quadro che emerge sullo stato delle risorse idriche è critico:
- Due miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile e il 46% della popolazione non ha accesso a servizi igienici sicuri;
- Si registra un incremento annuo dell’1% della domanda di acqua e per cui 1.5-2.5 miliardi di persone dovranno affrontare il problema della scarsità d’acqua nel 2050;
- Le risorse idriche rappresentate da ghiacciai e dal manto nevoso sono previste in progressiva diminuzione nel corso del secolo a fronte dei cambiamenti climatici
- Tre disastri naturali su quattro sono legati all’acqua e, dal 2000, sono aumentati del 134% rispetto ai due decenni precedenti. Lo stress idrico è particolarmente grave in Asia centrale e meridionale e in Africa;
- Tutti i Paesi mostrano segnali di rischio in termini di qualità dell’acqua, spesso associata a bassi livelli di trattamento delle acque reflue. Il 44% delle acque reflue domestiche non sono trattate adeguatamente prima di essere rilasciate nell’ambiente.
Tra gli esiti della UN 2023 Water Conference si hanno:
- Water Action Agenda: raccolta di impegni volontari da parte dei Paesi membri, ma anche della comunità civile e delle aziende per accelerare i progressi sul piano (già esistente) Water Action Decade 2018-2028 al fine di migliorare la conoscenza condivisa sulle tematiche inerenti all’acqua e conseguire il corrispettivo SDG;
- Azioni dei Governi: i Paesi membri devono sviluppare e implementare, cooperando tra di loro, dei piani che assicurino un equo accesso alle risorse idriche per tutti. I punti di maggiore attenzione sono acqua per la salute, per lo sviluppo sostenibile, per il clima e l’ambiente e per la cooperazione;
- Rispetto dell’Accordo di Parigi: contenere l’aumento del riscaldamento globale intorno a 1.5°C permetterebbe di dimezzare la quota di popolazione globale che potrebbe soffrire di scarsità d’acqua, anche se è da tenere in considerazione la variabilità tra aree geografiche
- Maggiori investimenti: gli impegni finanziari assunti dai Paesi partecipanti ammontano a oltre 300 miliardi di dollari. Durante la Conferenza è stata inoltre sottolineata la necessità di una ristrutturazione del sistema finanziario globale al fine di incentivare gli investimenti privati in acqua e sanificazione.
L’attenzione sempre maggiore rivolta all’acqua si lega strettamente al concetto di «economia blu» (blue economy), citato per la prima volta nel 2010 dall’economista Gunter Pauli. Per Blue Economy si intende un sistema economico orientato alla gestione degli oceani, dei mari e dei fiumi a tutela della biodiversità e a favore di una crescita sempre più sostenibile nel lungo termine nel pieno rispetto dell’ambiente. L’acqua viene vista dunque come una fonte di innovazione per un equilibrio globale in grado di migliorare il benessere della società e la qualità dei mezzi di sussistenza.
L’ONU ribadisce che l’ecosistema acquatico guida i sistemi globali non soltanto da un punto di vista biologico e fisico, ma anche economico (trasporto delle merci, turismo, energia…). L’impatto della blue economy avviene su diversi fronti:
- Economico: con la possibilità di rivitalizzare settori in crisi e individuare nuovi settori di potenziale sviluppo
- Sociale: favorire la crescita del numero di posti di lavoro e del benessere sociale
- Ambientale: eliminazione delle emissioni e preservazione delle risorse ambientali
La blue economy si configura come una naturale e necessaria evoluzione della green economy. Gli obiettivi della green economy sono quelli di contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività economiche e industriali, l’ottimizzazione dell’uso dell’energia e la riduzione degli sprechi e dell’inquinamento. Invece, la blue economy si pone obiettivi più «ambiziosi», promuovendo la totale eliminazione delle emissioni di CO2, il pieno riutilizzo degli scarti grazie alle tecnologie esistenti e future, maggiori controlli ed efficienza.
Perché dunque investire in acqua?
- Contribuire direttamente al conseguimento del goal n.6 dell’Agenda 2030 e dei relativi target, ma anche indirettamente su tutti gli altri SDGs;
- Supportare società che attribuiscono un elevato valore ambientale e sociale all’acqua e che sono in possesso di solide strategie aziendali a favore di un maggiore sviluppo sostenibile;
- Si tratta di un interessante opportunità di investimento di lungo termine attraverso fondi ed ETF dedicati. Anche se oggi si tratta di un investimento di nicchia, si prospetta nel breve un crescente e diffuso interesse per la tutela di questa preziosa risorsa, a fronte dei relativi problemi di carenza e contestuale aumento della domanda.
L’investimento in acqua implica l’attenzione verso:
- Water Utilities: per un attento monitoraggio dei servizi di gestione idrica con riguardo alle acque ad uso domestico e industriale e così garantire la piena funzionalità dei servizi igienico-sanitari, soprattutto nelle aree meno sviluppate. Ciò permetterebbe di migliorare la governance dell’acqua e stimolare lo sviluppo di soluzioni innovative
- Infrastrutture più efficienti: per la progettazione e costruzione di impianti e reti di distribuzione innovativi, definizione di materiali da costruzione ad alta efficienza idrica e realizzazione di sistemi di irrigazione e fornitura che evitino sprechi d’acqua. Tutto ciò per assicurare un approvvigionamento sicuro e ottimale alle fonti idriche.
- Trattamento delle acque: sostenere gli sviluppi tecnologici a supporto della depurazione delle acque reflue e della potabilizzazione e sfruttare le potenzialità sul fronte della desalinizzazione, vista la progressiva carenza d’acqua e la maggiore domanda di acqua dolce.
Tra i fattori da tenere in considerazione vi sono biodiversità, urbanizzazione e crescita demografica. Infatti, la preservazione della biodiversità globale è strettamente legata alla qualità delle risorse d’acqua e l’aumento della popolazione, soprattutto nelle aree urbane, contribuisce a un maggior stress idrico.
Quali sono i principali settori impattati?
- Agricoltura: il settore agricolo rappresenta circa il 70% del consumo globale d’acqua e contribuisce anche al relativo inquinamento causato da un utilizzo eccessivo di fertilizzanti, pesticidi e altri inquinanti. La gestione sostenibile dell'acqua in agricoltura è fondamentale per migliorare la produzione agricola e favorire una maggiore disponibilità per altri usi;
- Food: l’acqua è una risorsa fondamentale nella della produzione alimentare: dalla pulizia all’impiego come ingrediente. Le imprese alimentari sono chiamate ad approvvigionarsi di fonti d’acqua pienamente potabili ed effettuare controlli periodici per garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti prodotti;
- Energia: esiste una reciproca dipendenza tra energia e acqua in quanto l’energia è indispensabile per l’estrazione, il trattamento e la distribuzione dell’acqua, mentre quest’ultima è necessaria per produrre, trasportare e utilizzare quasi tutte le forme di energia. La crescente domanda globale di ciascuna di queste fonti genera un enorme impatto sulla crescita economica e sulla sostenibilità ambientale;
- Industria: l’impiego di acqua nei processi industriali riguarda principalmente i seguenti comparti: prodotti chimici, carta, chimica farmaceutica, elettronica, siderurgia e tessile.